Dal 5 al 10 aprile Middle East Now ha presentato 44 film – quasi tutti in anteprima italiana ed europea – tra lungometraggi, documentari, film d’animazione e cortometraggi, per un intenso viaggio cinematografico che tocca i paesi e le società dell’area mediorientale. Le storie, i personaggi, i temi forti e l’attualità nei titoli cinematografici più recenti da Iran, Iraq, Kurdistan, Libano, Israele, Palestina, Egitto, Giordania, Emirati Arabi, Turchia, Afghanistan, Siria, Bahrein, Algeria, Marocco, e per la prima volta dall’Arabia Saudita.
Le anteprime e le novità del programma cinema 2016:
Palestina
Dalla Palestina il film d’apertura del festival Degradé (2015), primo lungometraggio dei fratelli palestinesi Tarzan & Arab Nasser – promesse del nuovo cinema Made in Palestina – che ha debuttato a Cannes, girato in un salone di parrucchiere a Gaza, in cui dodici donne rimangono intrappolate mentre fuori accadono scontri, causati dal furto di una leonessa dallo zoo di Gaza; attesissima anteprima anche per il lungometraggio The Idol, con cui ritorna al festival Hany Abu-Assad, il regista due volte candidato agli Oscar, che porta sul grande schermo l’incredibile storia di Mohammad Assaf, il ragazzino di Gaza che ha vinto il talent show Arab Idol; in anteprima italiana l’incredibile documentario Speed Sisters di Amber Fares (2014), sui sogni e le conquiste di un gruppo di giovani donne che affermano le loro libertà come piloti automobilistici. E anche il film di chiusura, il thriller Eyes of a Thief (2015) candidato agli Oscar, della talentuosa regista Najwa Najjar (2015), che conta nel cast la star egiziana Khaled Abol Naga e la famosa cantante algerina Souad Massi, che saranno entrambi a Firenze per l’occasione; sempre in chiusura festival sarà proiettato anche il corto candidato agli Oscar 2016 Ave Maria di Basil Khalil, giovane e talentuoso regista emergente.
Arabia Saudita
Per la prima volta al festival un film dall’Arabia Saudita, il paese più chiuso al mondo in cui il cinema è stato bandito dal 1972, e per di più si tratta della prima commedia romantica mai girata nel paese: in anteprima Barakah meets Barakah di Mahmoud Sabbah, che ha debuttato con grande successo all’ultima Berlinale, sulla storia d’amore ambientata a Jeddah tra un umile funzionario comunale e una ricca ragazza dalla bellezza mozzafiato, che dimostreranno un’ingenuità sconvolgente nell’aggirare le imposizioni della tradizione e la polizia religiosa, un film ideale per chi ha sempre voluto sapere cosa accade realmente in Arabia Saudita. La proiezione sarà alla presenza del regista e dell’attore protagonista Hisham Fageeh, il creatore del famoso video “No Woman, No Drive”, una hit su youtube con oltre 13 milioni di visualizzazioni.
Siria
Dalla Siria il pluripremiato e bellissimo documentario A Syrian Love Story di Sean McAllister (2015), girato nell’arco di cinque anni, sulla storia d’amore spezzacuori di una coppia di attivisti minacciata dagli orrori della guerra; l’anteprima del documentario District Zero di Pablo Iraburu, Jorge Fernández Mayoral, Pablo Tosco (2015), girato nel campo di profughi di Zaatari, sulla vita quotidiana che ruota attorno a un negozio di telefoni cellulari, prodotto col contributo di Oxfam Italia e Commisione Europea; il documentario corto Another Kind of Girl (2015), primo film girato da un rifugiato, regista la diciassettenne Khaldiya Jibawi che riflette su come la vita nel campo profughi le abbia aperto nuovi orizzonti; e l’anteprima del progetto di documentario Mr. Gay Syria della giovane regista turca Ayse Toprak, film ancora in produzione, sulla battaglia personale di un attivista per i diritti dei gay nel trovare un siriano che partecipi al concorso di bellezza Mr. Gay World.
Iran
Anche dall’Iran un ricco programma di proiezioni e tante anteprime italiane, come quella di Starless Dreams di Mehrdad Oskouei (2016), l’ultimo bellissimo e delicato film di uno dei più importanti documentaristi iraniani, vincitore dell’Amnesty International Award al festival di Berlino, girato in un carcere minorile femminile in Iran, realizzato dopo cinque anni di attesa per ricevere i permessi necessari; Talk Radio Tehran di Mahtab Mansour (2016), un urban safari che segue la vita di tre donne – un’autista di autobus, una pilota di rally, e una donna pompiere – che con il loro lavoro combattono quotidianamente i pregiudizi; e poi l’adrenalinico Lantouri (2016), ultimo lavoro del talentuoso regista Reza Dormishian, che con un punto di vista provocatorio parlare d’ingiustizie sociali, rendendo protagonista una gang di ladri che svaligia le case dei ricchi dei quartieri nord di Tehran e rapisce i figli delle famiglie corrotte.
Israele
Da Israele, il documentario God’s Messenger di Itzik Lerner, in cui per la prima volta una telecamera entra a stretto contatto con i coloni ebraici che abitano nell’avamposto illegale di Havat Gilad; e ancora Women in Sink di Iris Zaki, girato in un piccolo salone di parrucchiere ad Haifa, in cui donne di tutte le estrazioni – come in un confessionale – parlano di politica, amore e tanto altro, tra uno shampoo e l’altro; e I Think This is the Closest to how Footage Looked di Yuval Hameiri e Michal Vaknin, cortometraggio bellissimo, semplice e sorprendentemente potente, vincitore al festival di Sundance, in cui un esordiente regista israeliano cerca di ricreare con semplici oggetti il ricordo dell’ultimo giorno passato con sua madre.
Turchia
Oltre al focus su Yesim Ustaoglu, anche l’anteprima internazionale del bellissimo documentario Baglar di Berke Bas e Melis Birder (2016), sulle vicissitudini di una squadra giovanile di basket della regione curda di Diyarbakir nella Turchia sud-orientale, che si batte – oltre che per vincere il campionato – anche per superare pregiudizi, povertà e disordini politici creati da decenni di conflitto tra Stato e indipendentisti curdi; e ancora l’anteprima italiana del corto Tuesday di Ziya Demirel (2015), presentato al festival di Cannes, in cui lo spazio personale di una ragazzina adolescente di Istanbul è limitato dal potere degli uomini.
E ancora dal Libano l’ultimo film di Danielle Arbid Parisienne (2015), protagonista la diciottenne Lina, che dal Libano si trasferisce a studiare in Francia, e si troverà a galleggiare da una Parigi all’altra al ritmo delle sue diverse esperienze d’amore; il premiato documentario A Made for Each di Maher Abi Samra (2016), vincitore dell’Amnesty International Award all’ultima Berlinale, sul mercato incredibile delle domestiche straniere in Libano, visto dall’interno di un’agenzia di collocamento, con la complicità del proprietario Zein; a questa edizione anche una speciale selezione di corti d’animazione libanesi in collaborazione con Beirut Animated, festival biennale si tiene a Beirut.
Dall’Afghanistan l’anteprima nazionale dell’intenso documentario Love, Marriage in Kabul di Amin Palangi (2015), in cui i protagonisti Abdul e Fatemeh cercano di sfuggire a un matrimonio combinato dal padre, facendosi aiutare a pagare una dote di 10.000 dollari da Mahboba Rawi, una donna australiano-afgana che da sempre aiuta gli orfani in Afghanistan con la sua associazione.
Finestra sul Bahrein
Il festival prosegue il suo viaggio nel cinema dal Golfo e approda a questa edizione in Bahrain con il focus speciale Window on Bahrein, curato da Laura Aimone, che presenterà una selezione di cortometraggi di registi emergenti da questo paese.
Egitto
L’Egitto e la sua attualità saranno raccontati dal pluripremiato documentario Tuk-Tuk di Romany Saad (2015), un’immersione nelle strade del Cairo – tra commedia e dramma – seguendo la quotidianità di Abdallah, Sharon e Bika, che pur essendo giovanissimi e senza patente sono costretti a guidare i famosi tuk-tuk, mezzi di trasporto a tre ruote, per sfamare le loro famiglie. E poi ancora il bellissimo mediometraggio Dry Hot Summer di Sherif Elbendary (2015), sull’incontro in taxi del fragile e anziano Shawky con la frizzante e giovane Doaa.
Dal Marocco arriva l’anteprima europea di Sbitar (2016), l’esordio alla regia del regista marocchino Othmane Balafrej, che girato nel corso di un anno osserva in modo sottile i ritardi e le frustrazioni quotidiane che affliggono i pazienti dell’ospedale di Rabat, il più grande di tutta l’Africa.
LISTA COMPLETA DEI FILM
Middle East Now | 2016
Lungometraggi e Documentari
A Maid for Each di Maher Abi Samra (Documentario)
(Libano, Francia, Norvegia, 2016, 67’) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Con una popolazione stimata di 4 milioni di abitanti, il Libano conta circa 200.000 lavoratori domestici stranieri. Un vero e proprio mercato, diviso a seconda delle nazionalità e delle origini etniche, in cui il datore di lavoro è il proprietario e il lavoratore la proprietà. Zein possiede un’agenzia a Beirut e si occupa di far lavorare donne asiatiche e africane nelle case libanesi. La giustizia e la polizia sono dalla sua parte: il regista Maher Abi Samra ci racconta tutto questo entrando negli uffici dell’agenzia El Raed, con la piena complicità di Zein.
Anteprima italiana
A Syrian love story di Sean McAllister (Documentario)
(Siria, UK, 2015, 80’) vo. arabo, inglese, francese, sottotitoli: italiano, inglese
Documentario pluripremiato ai festival internazionali, protagonisti sono Amer e Raghda, compagni di militanza politica e amanti, incontratisi per la prima volta quindici anni fa in una prigione siriana. Quando nel 2009 il regista Sean McAllister s’imbatte per la prima volta nella loro famiglia, Raghda è di nuovo in prigione e ha lasciato Amer a prendersi cura dei loro 4 figli. Poi arriva la “primavera araba” a sconvolgere la regione, e a stravolgere il destino di questa famiglia. Girato nell’arco di cinque anni, il film ripercorre la loro incredibile odissea verso la libertà, e s’intreccia in modo stretto con le vicende del regista, lui stesso arrestato dai servizi segreti. Per Raghda e Amer è un viaggio fatto di speranza, di sogni e di disperazione: per la rivoluzione, per la loro patria e per loro stessi.
Alla presenza del regista e della produttrice Elhum Irani
Baglar di Berke Bas and Melis Birder (Documentario)
(Turchia, 2016, 81’) vo. turco, sottotitoli: italiano, inglese
La storia della squadra di basket giovanile di Baglar, distretto della provincia di Diyarbakir, al centro del conflitto curdo in Turchia. Il film segue per tre stagioni la squadra e il loro allenatore Yıldırım, un insegnante idealista di 37 anni, il Bağlar Sports Club dando nuovo significato e speranza alle vite dei suoi ragazzi e a tutta Diyarbakir, cercando di portarli alle finali nazionali. Durante gli allenamenti, le trasferte e i discorsi d’incitamento pre-partita, Bağlar ci racconta il grande senso di attaccamento della squadra al suo allenatore, alla città e a quello che sta accadendo in Turchia. Assieme a loro sogniamo un mondo dove al posto della paura e delle delusioni, la vita possa affermarsi.
Anteprima Internazionale, alla presenza delle registe
Barakha meets Barakha di Mahmoud Sabbagh
(Arabia Saudita, 2016, 88’) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Pensate che l’Arabia Saudita – paese in cui il cinema è bandito dal 1972 – possa essere il luogo meno adatto per girare una stravagante commedia romantica? Questo film vi dimostrerà il contrario. Lui è un funzionario comunale di Jeddah di umili origini, che fa anche l’attore di teatro. Lei è di una bellezza mozzafiato, figlia adottiva e rampolla di una ricca famiglia, che cerca di attirare clienti nella boutique trendy di sua madre ed è una reginetta su Instagram. Il destino li fa incontrare, in quello che probabilmente è l’ambiente più ostile per due innamorati. Ma i protagonisti dimostreranno un’ingenuità sconvolgente nell’aggirare le imposizioni della tradizione e la polizia religiosa, complici un’eccentrica levatrice e un reggiseno push up rosa. Film di grande successo all’ultimo festival di Berlino, per chi ha sempre voluto sapere cosa accade realmente in Arabia Saudita.
Anteprima Italiana alla presenza del regista, dell’attore protagonista Hisham Fageeh (creatore del famoso video “No Woman, No Drive”) e dell’attrice Fatima AlBanawi
Degradè di Tarzan & Arab Abunasser
(Palestina, Francia, Qatar, 2015, 85’) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Il primo lungometraggio dei gemelli registi palestinesi Tarzan & Arab, presentato all’ultimo festival di Cannes. Un salone di bellezza in una caldissima giornata estiva nella Striscia di Gaza. Una futura sposa, una donna incinta, una divorziata infelice, una donna devota e una tossicodipendente. La loro routine è interrotta dagli spari provenienti dall’altra parte della strada: una famiglia di criminali ha rubato una leonessa dall’unico zoo di Gaza, e Hamas ha deciso che è ora di regolare vecchi conti. Bloccate nel salone, le donne iniziano a svelarsi in attesa degli eventi. Rischieranno la vita per “liberare la leonessa”?
Anteprima italiana
District Zero di Pablo Iraburu, Jorge Fernández Mayoral, Pablo Tosco (documentario)
(Siria, Spagna, 2015, 65’) v.o arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Nel suo piccolo negozio nel campo profughi di Zaatari in Giordania, uno dei più grandi del mondo, il protagonista del documentario Maamun ripara i telefoni cellulari dei siriani scappati dalla guerra. Le memory card sono piene di immagini, video e contatti che li legano al loro paese e al loro passato, e sono ansiosi di recuperarli. Così Maamun e il suo amico Karim inventano un nuovo modo per soddisfare i loro clienti: acquistano una stampante, che permetterà ai profughi di ridare vita ai loro momenti più felici attraverso le fotografie, e recuperare la loro identità. Film prodotto da Oxfam Italia e Commissione Europea.
Anteprima festival – introducono Umberto De Giovannangeli (giornalista e collaboratore Oxfam) e Roberto Barbieri (direttore generale Oxfam Italia)
Eyes of a Thief di Najwa Najjar
(Palestina, 2014, 98’) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Film candidato agli Oscar della talentuosa regista palestinese Najwa Najjar. Ispirato a fatti realmente accaduti, “Eyes of a Thief” si apre al culmine della Seconda Intifada, nel 2002, quando l’enigmatico protagonista Tareq è ferito, e riesce a eludere l’esercito israeliano nascondendosi da un gruppo di suore. Scoperto, viene arrestato dai soldati israeliani. Rilasciato dopo dieci anni fa ritorno nella sua città, un luogo drasticamente trasformato, determinato a ritrovare Nour, la figlia che non ha mai conosciuto. Una ricerca che attirerà Tareq in un mondo pieno di segreti e pericoli: racconto d’amore e di perdita, che come un thriller politico ci fa immergere nei lati oscuri della società palestinese contemporanea. Il film ha un cast d’eccezione, tra cui la star egiziana Khaled Abol Naga e la famosissima cantante algerina Souad Massi.
Anteprima italiana alla presenza della regista, della star egiziana Khaled Abol Naga e della cantante algerina Souad Massi.
God’s Messengers di Itzik Lerner (documentario)
(Israele, 2015, 76′) v.o ebraico, sottotitoli: italiano, inglese
Per la prima volta una telecamera entra a stretto contatto con i coloni ebraici che abitano nell’avamposto illegale di Havat Gilad. Via via che le pressioni internazionali e del governo israeliano si fanno sentire, la comunità diventa sempre più animata da una forte devozione religiosa e da grande fervore sionista. Nonostante gli scontri quotidiani con i palestinesi che abitano nella zona e con le autorità israeliane, il gruppo è più che mai determinato a rimanere su quella terra.
Anteprima Italiana
Lantouri di Reza Dormishian
(Iran, 2016, 115’)
L’ultimo film del talentuoso regista Reza Dormishian, che continua a usare un punto di vista provocatorio per parlare d’ingiustizie sociali. Lantouri è il nome di una gang di ladri che deruba le persone per le strade di Tehran, svaligia le case dei ricchi dei quartieri nord della città, e rapisce i figli delle famiglie che si sono arricchite con la corruzione e il riciclaggio di fondi pubblici. Il film inizia con la confessione dei componenti della gang, e con gli interventi di sociologi, attivisti dei diritti umani e opinionisti politici, che tracciano i caratteri di una società in cui la frustrazione dei giovani si tramuta in aggressione. Allo stesso tempo racconta la storia d’amore non corrisposta tra il criminale Pasha e Maryam, giornalista impegnata e molto determinata. Un vicenda tragica che finirà con l’invocazione della legge dell’”occhio per occhio”.
Anteprima Italiana, introduce Felicetta Ferraro, curatrice programma Iran e Afghanistan
Love Marriage Kabul di Amin Palagi (Documentario)
(Afghanistan, Australia, 2015, 85’) v.o arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Abdul è un orfano ed è innamorato di Fatemeh: i due si sono scambiati lettere romantiche per quasi un anno con la speranza un giorno di sposarsi. Ma il padre di Fatemeh ha altri piani, e vuole farla sposare a chiunque sia in grado di offrirgli 10.000 dollari in dote. Devastato dal dolore, Abdul spera che Mahboba Rawi – una donna australiano-afgana che da sempre aiuta gli orfani in Afghanistan con la sua associazione – arrivi presto ad aiutarlo. Il destino della coppia dipende solo da Mahboba, che ha a disposizione meno di un mese per fare il miracolo.
Anteprima Italiana, introduce Felicetta Ferraro – curatrice programma Iran e Afghanistan
Parisienne di Danielle Arbid
(Francia, 2015, 119’) vo. arabo, francese, sottotitoli: italiano, inglese
Lina ha 18 anni e si trasferisce a Parigi per studiare, e per vivere quella libertà che non ha mai trovato nella sua terra d’origine, il Libano. Come unico bagaglio ha il suo istinto di sopravvivenza, e si troverà a galleggiare da una Parigi all’altra, al ritmo delle sue diverse esperienze d’amore. Perché a diciotto anni si sogna di abbracciare il mondo intero e non un solo ragazzo… Film pluripremiato di una delle autrici più importanti del cinema libanese.
Roshmia di Salim Abu Jabal (Documentario)
(Palestina, Qatar, Libano, Uae, Siria, 2015, 70′) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
L’ottantenne Yousef vive assieme a sua moglie Amna in una baracca nella vallata di Roshmia, fin dal 1956. La vita scorre tranquilla fino a che la loro casa viene espropriata dalla municipalità di Haifa, per costruire una strada che colleghi il Monte Carmel al Mediterraneo. I negoziati non fanno che aumentare le tensioni, e oltre allo spostamento forzato e alla disperazione, Yousef e Amna sembrano prendere strade diverse.
Speed Sisters di Amber Fares (Documentario)
(Palestina, USA, 2015, 80’) vo. arabo, inglese, sottotitoli: italiano, inglese
Le Speed Sisters sono il primo team di piloti da corsa tutto al femminile in Medio Oriente. Mentre conquistano l’attenzione dei media e fanno girare la testa durante le gare nelle piste improvvisate della West Bank, queste cinque donne stanno conquistando un posto nella scena tutta al maschile delle gare automobilistiche in Palestina. Intrecciando le gare alle loro vite, le Speed Sisters ci conducono in un viaggio sorprendente, che le porterà piu’ lontano e più veloce di quello che potreste immaginarvi!
Anteprima Italiana
Starless Dreams di Mehrdad Oskouei (Documentario)
(Iran, 2016, 76’) vo. persiano, sottotitoli: italiano, inglese
L’ultimo bellissimo e delicato film di uno dei più importanti documentaristi iraniani, vincitore dell’Amnesty International Award al festival di Berlino. Il film segue un gruppo di ragazze detenute in un carcere minorile iraniano per ragioni diverse: dalla detenzione e spaccio di droga al borseggio, fino all’omicidio. Lentamente il regista ci fa scoprire quali sono le ragioni che le hanno condotte lì. Anche se sono annoiate dalla vita in reclusione, il pensiero di quello che potrà accadere una volta fuori le spaventa tantissimo. Mentre si avvicina il capodanno, tutte sperano di poterlo festeggiare con le loro famiglie.
Anteprima Italiana, alla presenza del regista, introduce Felicetta Ferraro – curatrice programma Iran
The Idol di Hany Abu-Assad (Documentario)
(Palestina, UK, Qatar, Olanda, Emirati Arabi Uniti, 100’, 2015)
L’ultimo film del regista due volte candidato agli Oscar Hany Abu-Assad, sull’incredibile storia di Mohammad Assaf, ragazzino di Gaza che ha vinto il talent show Arab Idol. Il giovane Mohammad Assaf vive a Gaza con la sorella Farrah, con cui condivide il sogno di riuscire un giorno a cantare all’opera del Cairo. Quando Farrah viene ricoverata per una grave insufficienza renale, Mohammad le promette che realizzerà il loro desiderio. Per l’aspirante cantante ha così inizio un viaggio in Egitto, che lo porterà a partecipare all’edizione 2013 del talent show Arab Idol. Twice Oscar-nominated Abu-Assad tells the incredible story of Mohammad Assaf – Gazan winner of Arab Idol who won the hearts of millions with his voice.
Anteprima in collaborazione con Adler Entertainment, in collegamento skype il regista Hany Abu-Assad
Tuk Tuk di Romany Saad
(Egitto, 2015, 75’) v.o arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Le strade del Cairo sono affollate da migliaia di tuk-tuk, mezzi di trasporto a tre ruote spesso guidati da ragazzini. Il film segue Abdallah, Sharon e Bika, che pur essendo giovanissimi e senza patente sono costretti a guidare per sfamare le loro famiglie. Girano per le strade vessati dalla polizia, dai ladri e dagli altri taxi, cercando spiragli di evasione dalla povertà. In bilico tra commedia e dramma, il film racconta la tenacia con cui i tre protagonisti si avviano alla maturità, con la voglia di rimanere attaccati alla loro infanzia.
Anteprima Italiana
Omaggio alla regista Turca Yesim Ustaoglu
Araf – Somewhere in Between di Yesim Ustaoglu [omaggio alla regista turca Yesim Ustaoglu]
(Turchia, Francia, Germania, 2013, 120’)
Zehra e Olgun lavorano tutto il giorno in una stazione di servizio, dove la monotonia e la banalità dei turni di lavoro sono spezzate dagli slanci delle loro aspettative di un futuro migliore. Quando un giorno d’inverno arriva Mahur sul suo camion, Zehra e Olgun si scuotono, e il triangolo amoroso e la conseguente tragedia mandano in frantumi le illusioni su cui avevano costruito le loro aspettative. Attraverso la sofferenza trovano la via della speranza, a costo però della loro infantile innocenza.
Pandora’s Box di Yesim Ustaoglu [omaggio alla regista turca Yesim Ustaoglu]
(Turchia, 2008, 112′) vo. turco, sottotitoli: italiano, inglese
Due sorelle e un fratello vivono nel centro di Istanbul. Conducono vite molto diverse tra di loro, totalmente concentrati sulle loro preoccupazioni piccolo borghesi. Un giorno, una telefonata li riunisce in un viaggio attraverso i villaggi delle zone più remote della Turchia, fino alla piccola città tra le montagne del Mar Nero dove sono nati. La loro anziana madre Nusret è scomparsa. Non appena i tre fratelli fanno affiorare ricordi di lei, come un vaso di Pandora, riemergono i contrasti e si riaprono vecchie ferite.
Alla presenza della regista, Introduce il critico cinematografico Firat Yuncel
Journey to the Sun di Yesim Ustaoglu [omaggio alla regista turca Yesim Ustaoglu]
(Turchia, Olanda, Germania, 1999, 104′)
Il film che ha imposto sulla scena internazionale la regista Yesim Ustaoglu, e il primo ad affrontare la questione curda in Turchia. Mehmet, un giovane turco di recente emigrato dal villaggio di Tire, trova lavoro come riparatore di perdite d’acqua nei sotterranei di Istanbul. Per una strana serie di eventi viene scambiato per curdo, imprigionato e brutalmente picchiato. Una settimana dopo il rilascio continua a essere emarginato, perde l’appartamento, il lavoro e da ultimo anche la sua ragazza. Quando il suo amico curdo Berzan viene ucciso in una protesta, Mehmet si mette in cammino per riportare il corpo al suo villaggio natale, vicino al confine iracheno, e scopre perché così tanti curdi sono rifugiati.
Alla presenza della regista
Mediometraggi
74 di Sattar Chamani Gol (Documentario)
(Iran, 2016, 31’)
L’ISIS ha compiuto offensive violente nei confronti degli Yazidi curdi, rapendo donne, vendendole e stuprandole. Nasrin è appena riuscita a scappare e ci racconta la sua vita.
Anteprima mondiale
Dry Hot Summer di Sherif Elbendary
(Egitto, Germania, 2015, 30′) v.o arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Due persone sole s’incontrano per caso in un taxi del Cairo, in una frenetica giornata estiva. Il fragile e anziano Shawky, e la frizzante e giovane Doaa: entrambi sono presi dalla routine, ma la corsa in taxi attraverso la città li condurrà in un viaggio alla scoperta di sé stessi.
Anteprima Italiana
Talk Radio Tehran di Mahtab Mansour (Documentario)
(Iran, Francia, Italia, 2015, 38′)
Al ritmo di un “talk radio”, tre energetiche donne iraniane sfidano gli stereotipi, in questo viaggio dall’alba al tramonto sulle strade di Teheran. C’è Zohreh, pilota elegante e campionessa di rally; l’indomabile signora Nosrat, il primo autista di autobus donna della città; e la grintosa Sepideh, che assieme alle sue colleghe forma la prima squadra antincendio tutta al femminile. Con passione, umorismo e audacia, sfidano lo status quo e raccontano di una società spesso in conflitto con se stessa.
Anteprima Italiana, alla presenza della regista e dei produttori Idanna Pucci e Terence Ward
introduce Felicetta Ferraro – curatrice programma Iran e Afghanistan
Women in Sink di Iriz Zaki (Documentario)
(Israele, 2015, 37’) v.o arabo, ebraico, sottotitoli: italiano, inglese
Documentario pluripremiato ai festival internazionali, girato in un piccolo negozio di parrucchiere ad Haifa in Israele, di proprietà di una donna arabo-cristiana. La giovane regista Iriz Zaki installa la telecamera sopra il lavatesta, e chiacchiera con le clienti mentre fa loro lo shampoo. Il risultato è un ritratto corale e inaspettato di un luogo che offre una libertà provvisoria, in cui donne ebree e arabe condividono le loro differenze, ma anche tante opinioni comuni sulla politica, la storia e l’amore.
Anteprima Italiana
Short films
9 Days di Issa Touma, Thomas Vroege, Floor van der Meulen (Documentario)
(Siria, Olanda, 2015, 13′) v.o arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Una mattina dell’agosto 2012, il fotografo siriano Issa Touma osserva dalla finestra di casa sua degli studenti trascinare sacchi di sabbia lungo la strada: era l’inizio della rivolta siriana ad Aleppo, e con la sua macchina fotografica registra i primi nove giorni dalla finestra. Un punto di vista eccezionale su una guerra che dura ormai da oltre tre anni.
Another Kind of Girl di Khaldiya Jibawi
(Giordania, 2015, 10’)
Il primo film fatto da un rifugiato siriano. La regista è Khaldiya, una ragazzina di 17 anni, che riflette su come la vita nel campo profughi le abbia aperto nuovi orizzonti e dato un coraggio che in Siria non aveva.
Ave Maria di Basil Khalil
(Palestina, Francia, Germania, 2015, 14′)
Cortometraggio candidato agli Oscar 2016, di uno dei più talentuosi giovani registi palestinesi. Le suore del Convento della Misericordia, nel bel mezzo del deserto della West Bank, vivono la loro routine quotidiana di silenzio e preghiera, interrotta bruscamente dall’arrivo di una famiglia di coloni ebrei, che bussano alla loro porta in cerca d’aiuto, dopo essersi scontrati con la loro auto contro il muro del convento.
Blue di Abo Ghabi (Documentario)
(Siria, 2015, 12′) vo. arabo, inglese, sottotitoli: italiano, inglese
In un luogo dove non sembra ci sia un domani, resta almeno la musica a riempire di misericordia un presente ferito. Siamo nel campo profughi palestinese di Yarmouk in Siria, sotto assedio da oltre 450 giorni, e la musica – diversamente dall’acqua e dall’elettricità – continua a fluire ininterrottamente dal pianoforte malridotto di Ayham Ahmad.
Anteprima Italiana
Gift of my Father di Salam Salman
(Iraq, 2015, 6′) v.o arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Un viaggio in auto apparentemente normale si trasforma in un incubo ricorrente per il protagonista Hamody, una giovane vittima della guerra, che rivive le sue esperienze traumatiche legate alle sparatorie dei Blackwater a Baghdad.
Hotel di Yesim Ustaoglu [omaggio alla regista turca Yesim Ustaoglu]
(Turchia, 1992, 13’)
Essere testimone di un crimine, può rendere un uomo responsabile di quel crimine?
Anteprima italiana
I Think This is the Closest to how Footage Looked di Yuval Hameiri e Michal Vaknin (Documentario)
(Israele, 2013, 9′) vo. ebraico, sottotitoli: italiano, inglese
Cortometraggio bellissimo, semplice e sorprendentemente potente, vincitore al festival di Sundance. Un giovane regista israeliano cerca di ricreare con semplici oggetti il ricordo dell’ultimo giorno passato con sua madre, andato cancellato in una registrazione video familiare.
Anteprima Italiana
Mr. Gay Syria di Ayse Toprak (Siria, Turchia, 2016 – in produzione – 15′) (Documentario)
Presentazione in anteprima del documentario Mr. Gay Syria – ancora in produzione – della regista turca Ayse Toprak. Protagonista il siriano Mahmoud, attivista per i diritti dei gay e rifugiato politico a Berlino. L’obiettivo più grande della sua vita è quello di trovare un siriano che partecipi al concorso di bellezza Mr. Gay World: sarebbe la prima volta nella storia che un mediorientale gay partecipa a un evento di questo tipo, e per Mahmoud l’opportunità di abbattere i valori conservatori che combatte da tutta la vita.
Anteprima Italiana, alla presenza della regista
Tehran di Masoud Moein
(Iran 2015, 3′) senza dialoghiCortometraggio sperimentale, con una struttura astratta, in cui protagoniste indiscusse sono le luci della città di Tehran.
Anteprima Europea
Tuesday di Ziya Demirel
(Turchia, Francia, 2015, 12′)
Un normale giorno di scuola per una ragazzina adolescente di Istanbul. Ma guardando ai dettagli dei tre incontri che fa nel tragitto verso scuola, mentre gioca a basket e quando sale sull’autobus, il film si rivela un lavoro d’osservazione sugli uomini che credono indiscutibilmente di avere potere sullo spazio personale di una donna. At first glance, a film about an ordinary school day for a teenage girl in Istanbul. But it becomes an observational exposé of men who believe they are entitled to an unquestioned authority over a woman’s personal space. Anteprima Italiana
Upstairs Neighbour di Pooya Badkobeh
(Iran 2015, 12’)
Un anziano si accorge di un’infiltrazione d’acqua dal soffitto della cucina. Al piano di sopra nessuno risponde. Forzata la porta, entra nell’appartamento vuoto e ripara non solo il rubinetto, ma anche qualcosa di più prezioso!
Anteprima Italiana
Beirut Animated Series
Selezione di corti d’animazione libanesi in collaborazione con il festival Beirut Animated – durata totale 21’
A Love Story in 7 Chapters di Bahij Jaroudi
(Libano, 2014, 3’) senza dialoghi
Un cortometraggio di animazione sulla vita, l’amore e la morte.
Anteprima Italiana
Un Obus Partout di Zaven Najjar
(Libano, Francia, 2015, 9’) senza dialoghi
Beirut 1982. Per raggiungere la sua fidanzata il ventenne Gabriel deve oltrepassare un ponte sorvegliato dai cecchini. Tutta la città attende trepidante la partita d’inaugurazione della Coppa del Mondo di calcio. Ma i cecchini permetteranno a Gabriel e al suo amico Mokhtar di attraversare il ponte con la loro vecchia Plymouth?
Anteprima Italiana
Nour, Mohamad, Rayane di Imad Gebrayel
(Libano, 2013, 5′) vo. arabo, francese, sottotitoli: italiano, inglese
L’ingiustizia in materia di educazione è il tema che unifica queste tre storie.
Anteprima Italiana
The Wind di Lina Ghaibeh, May Ghaibeh, Sawsan Nourallah, Ibraheem Ramadan
(Siria, 2015, 4’) senza dialoghi
La Siria come luogo abbandonato, persone totalmente abbandonate, un paese abbandonato. Le porte si sono chiuse, ora sono bloccate, e le chiavi buttate via, forse per sempre.
Anteprima Italiana
Massoud di Tania Iskandar
(Libano, 2014, 4′) senza dialoghi
Bloccato nel traffico a Beirut, un autista decide di trasformare la sua auto in un veicolo volante, per sfuggire da quell’incubo.
Anteprima Italiana
Like there is no tomorrow di Marilyn Haddad
(Libano, Canada, 2014, 3′) senza dialoghi
Leila vive a Beirut, e vuole ballare per sopravvivere alla sua stressante routine quotidiana.
Anteprima Italiana
*Focus Bahrain: una selezione di corti di giovani registi dal Bahrein
Steps di Salman Yousif
(Bahrain, 2014, 4′) v.o arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Haji Mossa è un sarto cieco, che ha vissuto sempre nel suo villaggio di nascita e lo conosce a menadito. Riesce a muoversi liberamente, senza alcun aiuto, da casa verso ogni luogo all’interno del villaggio, a una sola condizione: dover camminare a piedi nudi. Finché un giorno le strade vengono asfaltate, facendogli perdere familiarità con la sua terra. Anteprima Europea, alla presenza del regista
Fish & Traps di Salman Yousif
(Bahrain, 2014, 10′) v.o arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Fatima ha perso recentemente il marito. Secondo la tradizione prevalente in Bahrain, dopo il lutto la vedova deve essere portata in mare dalle altre mogli, e completare tutti i rituali ad esso associati. Il mare, però, darà a Fatima una nuova libertà.
Anteprima Europea, alla presenza del regista
Canary di Mohammed Rashed Buali
(Bahrain, 2010, 12′) v.o arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Canary propone uno sguardo sulle vite di tre persone comuni, toccate dal passaggio di mano in mano di un piccolo canarino. Anche se ogni protagonista è radicalmente diverso dagli altri, tutti soffrono della stessa solitudine e di un comune senso di disperazione, alleviati solo dall’interazione con il silenzioso quanto allegro uccellino.
Anteprima Europea
The Good Omen di Mohammed Rashed Buali
(Bahrain, 2009, 25′) v.o arabo, sottotitoli: italiano, inglese
In Bahrein, appendere un Al Nasha – un abito tradizionale femminile – sopra il tetto di una casa è l’annuncio di gioia del ritorno di un membro della famiglia da un lungo viaggio o da un’assenza. Attraverso simbologie tradizionali, il film esplora il complesso rapporto tra il mondo rurale e quello urbano, tra spazio e iperspazio, presenza e perdita, in un curioso racconto di pescatori in forma di diario intimo.
Anteprima Europea