7 OTTOBRE 2020

Mercoledì 7 ottobre
Cinema La Compagnia – Via Cavour, 50r

Ore 15.30


BROTHERHOOD di Meryam Joobeur

(Tunisia, Canada, Qatar, Svezia, 2018, 25’) v.o. arabo, inglese – sottotitoli: inglese, italiano
Mohamed è profondamente scosso e sospettoso quando il figlio maggiore Malek, andato via di casa, ritorna nella Tunisia rurale con al seguito una misteriosa giovane moglie. Le complessità emotive di un ricongiungimento familiare e le ferite del passato portano a conseguenze tragiche.
Mohamed is deeply shaken and suspicious when his estranged eldest son Malek returns home to rural Tunisia with a mysterious young wife in tow. The emotional complexities of a family reunion and past wounds lead to tragic consequences.
Anteprima italiana (introduzione video della regista)

a seguire:


WATERPROOF di Daniela König 

(Giordania, Germania, 2019, 88’) v.o.: arabo – sottotitoli: inglese, italiano
Siamo in Giordania, dove un idraulico non può entrare in casa in assenza di un marito. Tre donne stabiliscono che questa assurda regola può rappresentare un’opportunità e decidono di diventare idraulici. Così conquistano presto una bella fetta di mercato, possono essere chiamate a qualunque ora ed entrare nelle case in assenza di mariti, compagni, fratelli e maschi di ogni tipo. Si chiamano Khawla, Aisha e Rehab e diventano vere e proprie manager in un paese dove la condizione femminile è ancora arretrata e oppressa. E quando le donne diventano imprenditrici la sfida si fa più alta e la loro mission diventa vincere la siccità in una terra arida.
In one of the driest countries in the world, three female plumbers strive for emancipation, recognition and happiness. But what started with a lot of media attention and success is being dissolved by financial problems and inner conflicts among the women themselves.
Introduzione video della regista


Ore 18.00


STARVATION di Zahra Rostampour

(Iran, 2018, 8’) no dialoghi
Una lupa affamata rimane incastrata nello stereotipo di essere il grande lupo cattivo della storia. Deve fuggire quando tutti la accusano di violenza e omicidio. E affronta il pericolo di essere uccisa.
A hungry wolf gets stuck in stereotypes about being the big bad wolf of the story. She has to flee when everybody accuses her to violence and murder. She faces the danger of getting killed.
Anteprima italiana

a seguire:


SHOUTING AT THE WIND di Siavash Jamali, Ata Mehrad FOCUS IRAN
(Iran, 2018, 62’) v.o.: persiano – sottotitoli: inglese, italiano
Meysam ha 17 anni e vive a Darvaze Ghar, quartiere povero di Teheran noto come l’ultima tappa di prostitute, eroinomani e persone ai margini della società. Meysam è divertente, bello e adora la musica underground. Aiuta anche suo padre, un ex eroinomane, che ora gestisce un negozio di alimentari. La musica è la passione di Meysam, il suo modo per sfidare un destino segnato, si considera un cantante e vuole formare una band. Ma poiché la musica underground è vietata in Iran, i suoi genitori lo spingono a concentrarsi sui suoi studi e lavorare di più nel loro negozio di alimentari. Ma Meysam non vuole obbedire. Documentario bellissimo, leggero e allo stesso tempo divertente sul passaggio all’età adulta, e uno spaccato della società iraniana contemporanea con tutte le sue contraddizioni.
Meysam, a 17 year old boy lives in Darvaze Ghar, Tehran’s poor neighborhood known as the last stop of prostitutes, heroin addicts, thieves, and the fringes of society. Meysam is witty, good looking, funny and he has a dream to change his destiny through music. But as the underground music is forbidden in Iran, his parents are more and more worried. Therefore they push him to concentrate on his studies and work more at their grocery store. But Meysam doesn’t want to obey. A wonderful, light and at the same time humorous film about coming of age, that shows life in contemporary Iranian society with all its contradictions and longings.
Anteprima italiana, alla presenza del regista e del compositore

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IL PUNTO DELLE 19:30
Cinema La Compagnia – ingresso gratuito

Essere donna e bambina in Medioriente: storie di guerra, rifugiati e velo in immagini

Presentazione del libro con Diala Brisly (“Se chiudo gli occhi”) e Laura Silvia Battaglia (“La sposa yemenita”)
Diala Brisly, attivista siriana, ha illustrato le storie raccolte da Francesca Mannocchi in un campo rifugiati del Libano. Laura Silvia Battaglia, corrispondente dallo Yemen per numerose testate italiane e straniere, con il suo lavoro entra nelle case e nelle moschee yemenite, offrendoci così uno sguardo insolito su un Paese poco conosciuto e dalle molteplici sfumature. Modera Anna Di Giusto.
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Ore 21.00


THE YELLOW, THE CAT, THE KAYAKERS AND THE HOST di Esme Madra

(Turchia, 2019, 19’) v.o. – sottotitoli: inglese, italiano
La padrona di casa è una donna che vive da sola in mezzo a una grande tenuta. I visitatori che ha tanto atteso arrivano finalmente a tardissima notte. Entrano così nella vita della padrona di casa, interferendo con la sua routine quotidiana e aiutandola anche a prendere una decisione.
The Host is a woman living alone in the middle of a vast land. The visitors that she has long waited for finally arrive in the small hours of the morning. They mingle with the Host’s life, both interfering with her daily routines and helping her to take a decision…
Anteprima internazionale, introduzione e Q&A in collegamento con la regista

a seguire:

NOAH LAND di Cenk Ertürk 
(Turchia, Germania, USA, 2019, 109’) v.o: turco – sottotitoli: inglese, italiano
Ibrahim ha un ultimo desiderio: essere sepolto sotto l’albero che ha piantato da bambino nel suo villaggio rurale. Suo figlio Ömer promette di onorare il desiderio del padre morente, ma i cittadini si oppongono. Nei quarantacinque anni da quando Ibrahim se n’è andato, l’albero è diventato un simbolo sacro, con la gente del posto che crede che sia stato effettivamente collocato lì da Noè, dopo il Diluvio Universale. Vincitore dei premi “miglior attore” e “migliore sceneggiatura” al Tribeca Film Festival, “Noah Land” è un’esplorazione intima dei concetti di paternità, religione, memoria e separazione, ancorata a una superba recitazione.
Ibrahim has one last wish: to be buried under the tree he planted in his rural village as a child. His son Ömer promises to honor the wish of his dying father but the townsfolk object. In the forty-five years since Ibrahim left, the tree has become a holy symbol, with the locals believing it was actually placed there by Noah after the Great Flood. Winning the Best Actor and Best Screenplay Awards at the Tribeca Film Festival, “Noah Land” is an intimate exploration of fatherhood, religion, memory and separation anchored by superb acting.

Introduzione e Q&A in collegamento con il regista

MARTEDÌ 6 OTTOBRE

MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE

GIOVEDÌ 8 OTTOBRE

VENERDÌ 9 OTTOBRE

SABATO 10 OTTOBRE

DOMENICA 11 OTTOBRE

 

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