Tutti i film del programma cinema 2017

Middle East Now ha completato la selezione dei 45 titoli in programma tra lungometraggi, documentari e cortometraggi. Un viaggio in Afghanistan, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi, Giordania, Kurdistan, Iran, Iraq, Israele, Libano, Marocco, Oman, Tunisia, Palestina, Siria e Turchia.

I premi assegnati dal festival sono:
“Middle East Now Award”, al miglior film votato dal pubblico
“Best Short Film by NYU Firenze”, al miglior cortometraggio votato da una giuria composta da studenti della New York University di Firenze.
“Best OFF”, al miglior cortometraggio d’autore conferito da OFF Cinema

Ecco tutti i film:

OPENING FILM – 4 Aprile
Last Men in Aleppo di Firas Fayyad, co-regia di Steen Johannessen
(Siria, Danimarca, 2017, 104’)
Il film vincitore del Gran Premio della Giuria all’ultimo Sundance Film Festival. Un documentario dalla grande umanità che ci porta ad Aleppo in Siria al fianco degli “White Helmets”, il corpo di volontari in prima linea fin dall’inizio di questa guerra massacrante. Khaled, Mahmoud e Subhi corrono nei luoghi dei bombardamenti e degli attacchi terroristici, per cercare i vivi e i morti tra le macerie. Ogni giorno si confrontano con un grande dubbio: scappare e salvare le loro famiglie dalle bombe, oppure continuare a salvare le vite degli abitanti di Aleppo tra le rovine?
Anteprima italiana

CLOSING FILM – 9 Aprile
Ali, the Goat and Ibrahim di Sherif El Bendary
(Egitto, Emirati Arabi, Francia, Qatar, 2016, 90′)
Ali s’innamora di una capra che si chiama Nada. Ibrahim lavora come tecnico del suono, e inizia a sentire strane voci che lo tormentano. In due s’incontrano nella clinica di un guaritore, che per tornare sani gli consiglia di gettare una pietra nelle tre acque che bagnano l’Egitto. Assieme alla Capra iniziano un viaggio avventuroso, tra Mediterraneo, Mar Rosso e fiume Nilo, un incredibile viaggio alla scoperta dell’amicizia e di se stessi, una riflessione sulla vita di oggi nel loro paese.
Anteprima italiana, alla presenza dell’attore protagonista Aly Sobhy

SHORT FILMS

City As Art di Aliyar Rasti
(Iran, 2012, 5’)
Ispirato e dedicato alla città di Teheran, al suo grande caos e fermento, il video del giovane artista Aliyar Rasti è un invito a immergersi nei colori, nei ritmi, nelle atmosfere della megalopoli iraniana.
Anteprima italiana alla presenza del regista

Pale Mirrors di Salem Salavati
(Iran, Kurdistan, 2016, 16’)
Shawbo ha a disposizione solo 24 ore per rimanere incinta. Potrebbe essere la sua ultima occasione per diventare madre, per questo è fondamentale che raggiunga la prigione della città… 
Anteprima italiana

The Rifle, the Jackal, the Wolf and a Boy di Oualid Mouaness
(Libano, 2016, 19’)
Due fratelli, un fucile di famiglia, una minaccia nell’aria. Un’allegoria, che ci costringe a pensare come azioni e bugie apparentemente innocenti possano portare a risultati catastrofici, che riflette la storia recente del Libano.
Anteprima italiana

Nocturne in Black di Jimmy Keyrouz
(Libano, Siria, 2016, 23’)
Film ispirato alla storia vera del “pianista Siriano”. Karim, è un giovane pianista che con la cui musica dà forza ai suoi vicini nei momenti di disperazione. Dopo che il suo pianoforte viene distrutto dai Jihdisti, fa amicizia con un bambino, con il quale si metterà alla ricerca delle parti mancanti per ricostruirlo, e ridare un senso alla sua via.
Anteprima italiana

Five Boys and a Wheel di Said Zagha
(Palestina, Giordania, 2016, 20’)
Un giovane padre deve aiutare il figlio a risolvere una questione con i vicini. Mentre i genitori discutono tra di loro per trovare una soluzione, la situazione sembra andare fuori controllo, mettendo a dura prova i valori del padre. Anteprima italiana.

White House di Arastu Mafakheri
(Iran, Kurdistan, 2016, 20’)
Un giovane imam inizia la sua prima missione in un villaggio sperduto del Kurdistan. Mentre svolge le funzioni religiose quotidiane e imbianca la propria casa, una serie di eventi cambiano la sua vita.
Anteprima italiana

The Boy and the Sea di Samer Ajouri
(Siria, Libano, 2016, 6’)
C’era una volta un ragazzo che amava disegnare il mare. Un giorno si tuffò, nella speranza di sfuggire alla guerra. Tuttavia rimase intrappolato negli schermi delle tv internazionali, che si sono appropriate della sua storia e non l’hanno più abbandonato. Corto d’animazione ispirato alla vicenda tragica di Alan Kurdi, il bambino siriano il cui corpo senza vita è stato ritrovato sulle coste turche. Anteprima italiana

Stronger than a Bullet di Maryiam Ebrahimi
(Iran, Svezia, 2017, 10’ – work in progress)
Saeid Sadeghi ha fotografato la guerra Iran-Iraq (1980-1988), e molte delle sue immagini furono utilizzate per creare la propaganda di guerra sul martirio. Oggi si ritiene responsabile dell’’invio di migliaia di ragazzi nelle loro tombe.
Anteprima Italiana, alla presenza della regista.

Submarine di Mounia Akl
(Libano, 2016, 20’) Libano, 2017: l’emergenza rifiuti minaccia la salute dei cittadini e le piogge acide innescano l’evacuazione dell’intera città. Ma mentre Hala rifiuta di andarsene, non vuole nemmeno essere lasciata sola.

The Parrot di Amjad Al-Rasheed, Darin J.Sallam
(Giordania, Germania, 2016, 15’)
Poco dopo la dichiarazione dello Stato di Israele, nel maggio 1948, una famiglia di ebrei Mizrahi emigra dalla Tunisia ad Haifa, in Palestina. Mousa, il timido capo famiglia, la moglie Rachel e la loro figlia di sette anni Aziza cercano di ricominciare una vita nella nuova città, ma si trovano in casa un ospite speciale: Saeed, il pappagallo lasciato dai precedenti padroni di casa palestinesi.
Anteprima italiana

Mare Nostrum di Rana Kazkaz, Anas Khalaf
(Francia, Siria, 2016, 12’)

Sulla riva del Mar Mediterraneo, un padre siriano disperato, prende una decisione che mette a rischio la vita della sua piccola figlia…
Anteprima italiana

*The Guardian – City Series*

After Banksy: the parkour guide to Gaza
(Gran Bretagna, 2016, 2’)

In risposta al video del celebre graffiti artist Banksy “Make this the Year YOU Discover a New Destination”, i membri del team di parkour di Gaza ci mostrano la vita reale nella Striscia, e raccontano i loro sogni oltre i confini. Con la colonna sonora la musica della più grande cantante hip-hop donna in Palestina, Shadia Mansour.
Presenta Jess Gormley (Arts & Culture, Guardian News & Media)

Desert Fire: the World Cup Rebels of Kurdistan di Jack Losh, Sebastien Rabas
(Gran Bretagna, Georgia, Iraq, 2016, 25’)

Nell’estate del 2016 si è svolto un torneo straordinario: la coppa del mondo di calcio delle nazioni senza stato, delle minoranze etniche e dei territori non riconosciuti. Un evento surreale e al tempo stesso vibrante, raccontato attraverso le vicende della squadra più affascinante di tutto il gruppo: il Kurdistan.
Presenta Jess Gormley (Guardian News & Media)

A prayer for Mecca: the city that many hajj pilgrims don’t see di Matteo Lonardi, João Inada
(Gran Bretagna, 2016, 7’)

Il pellegrinaggio alla Mecca (Hajj) sta per iniziare, e uno dei più famosi artisti sauditi, Ahmed Mater, ci porta nel cuore urbano dell’Islam, svelandoci i cambiamenti drastici nell’architettura della città santa: dai nuovi hotel scintillanti alla distruzione dei bellissimi quartieri tradizionali.
Presenta Jess Gormley (Guardian News & Media)

The truth about Tehran, by artist Nazgol Ansarinia: ‘It’s building a fantasy future’
di Bahman Kiarostami

(Gran Bretagna, 2016, 4’)
L’ufficio dedicato all’”abbellimento” della municipalità di Teheran ha fatto realizzare murales sparsi per tutta la città, raffiguranti cieli blu e immagini di campagne ideali, nonostante nella capitale vengano demoliti gli edifici storici. La pluripremiata artista Nazgol Ansarinia ci porta per le strade della Teheran moderna per mostrarci come il suo lavoro vuole rispondere a questa contraddizione, e come la memoria storica sia ormai a rischio.
Presenta Jess Gormley (Guardian News & Media)

Saudi Arabian artists confront Islamophobia on US road trip di João Inada
(Gran Bretagna, 2016, 6’)
Mentre negli Stati Uniti Donald Trump alimenta i sentimenti anti-musulmani, un gruppo di giovani artisti sauditi viaggia dal Texas alla California, presentando il loro lavoro e affrontando le paure e i pregiudizi della gente che incontrano.
Presenta Jess Gormley (Guardian News & Media)

‘Can I jump?’ Palestinian artist at Mexico/US border di Matteo Lonardi, João Inada
(Gran Bretagna, 2016, 5’)

Il candidato repubblicano Donald Trump ha promesso di costruire un muro al confine tra Stati Uniti e Messico. L’artista palestinese Khaled Jarrar è uno dei dieci artisti del progetto Culturunners, che esplora i confini ideologici tra Stati Uniti e Medio Oriente. Presenta Jess Gormley (Guardian News & Media)

*Focus Oman

Leaking di Khamis Ambu-Saidi, Amjad Abdulah Al-Hinai
(Oman, 2010, 5’)
Una bambina cerca conforto dai suoi problemi familiari di tutti i giorni giocando all’aperto, ma presto si accorge che al ritorno a casa i problemi sono sempre lì ad aspettarla.
Anteprima europea

Beilun di Mohammed Alharthy
(Oman, 2014, 11’)

Un addetto alle pulizie resta solo, con la figlia malata, dopo l’abbandono della moglie. In questa nuova situazione i due devono trovare il modo di affrontare la quotidianità, e imparare a comunicare.
Anteprima italiana

The Present di Al-Motasim Al-Shaqsi
(Oman, 2009, 7’)
Un gruppo di bambini sta giocando a nascondino. Uno di loro si nasconde in una casa abbandonata dove sente delle voci provenire da una delle stanze. Molto incuriosito cercherà quindi di scoprire il segreto di queste voci.

Lamad di Al-Motasim Al-Shaqsi
(Oman, 2010, 9’)

Lamad è una parola comune in Oman, e si riferisce all’utilizzo del tempo scandito dal sole da parte dei contadini, per irrigare i loro campi. L’acqua veniva fatta scorrere attraverso un sistema di canali chiamati Falaj. Nel film il Falaj diventa una metafora del percorso della vita.
Anteprima europea

Popcorn di Maitham Al Musawi
(Oman, 2012, 11’)
Con colori e immagini vivide, “Popcorn” racconta la storia di un bambino che compie un viaggio misterioso, durante i tradizionali festeggiamenti con la famiglia per il giorno del suo primo compleanno.
Anteprima italiana, alla presenza del regista

DOCUMENTARI

Last Men in Aleppo di Firas Fayyad, co-regia di Steen Johannessen
(Siria, Danimarca, 2017, 104’)
Il film vincitore del Gran Premio della Giuria all’ultimo Sundance Film Festival. Un documentario dalla grande umanità che ci porta ad Aleppo in Siria al fianco degli “White Helmets”, il corpo di volontari in prima linea fin dall’inizio di questa guerra massacrante. Khaled, Mahmoud e Subhi corrono nei luoghi dei bombardamenti e degli attacchi terroristici, per cercare i vivi e i morti tra le macerie. Ogni giorno si confrontano con un grande dubbio: scappare e salvare le loro famiglie dalle bombe, oppure continuare a salvare le vite degli abitanti di Aleppo tra le rovine?
Anteprima italiana, alla presenza dei registi Firas Fayyad e Steen Johannessen.

The Bread Road di Hicham Elladdaqi
(Marocco, Francia, Belgio, 2015, 61’) arabo, sottotitoli: italiano, inglese

La vita quotidiana degli abitanti di un quartiere operaio di Marrakech. Ogni giorno, decine di uomini e donne si riuniscono ai piedi dei bastioni della Medina, per cercare lavoro. Anche se ai margini dell società, sono indispensabili per l’economica di una città con un turismo in grande ascesa.
Anteprima italiana

Team Gaza di Frederick Mansell, Laurens Samsom
(Olanda, 2016, 55’) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Team Gaza è un’immersione nella vita reale di Gaza, la storia di quattro giovani che cercano di farsi una vita in una striscia di terra isolata dal resto del mondo. Uno di loro vuole sposarsi; un altro vuole ricostruire la sua casa distrutta da un bombardamento; il terzo cerca di fuggire; e l’ultimo si fa coinvolgere in un traffico d’armi. Li unisce la passione per il calcio e la squadra nella quale giocano, l’unico luogo dove si può dimenticare tutto. Al di fuori del campo, pregano e combattono per un futuro migliore.
Anteprima Italiana

Happily Ever After di Nada Riyadh, Ayman El Amir
(Egitto, 2016, 71’)
In piena primavera araba in Egitto, la regista Nada Riyadh s’innamora di Ayman. L’euforia iniziale lascia il posto ai dubbi e alle ansie. Quando Ayman decide di lasciare il paese, per il peggiorare delle condizioni sociali e politiche, Nada sente che non può seguirlo. Inizia così a documentare la loro relazione vacillante, alternando le loro immagini a quelle delle manifestazioni anti-governative, che un tempo riuscivano a unire le diverse parti della società egiziana.
Anteprima italiana, alla presenza dei registi

Nowhere to Hide di Zaradasht Ahmed
(Iraq, Norvegia, Svezia, 2016, 78’)
Il regista segue la vita e la resistenza quotidiana dell’infermiere Nori Sharif, attraverso cinque anni drammatici della sua vita, in una delle zone più pericolose del mondo: il cosiddetto “Triangolo della morte” nel centro dell’Iraq. Nel 2011, con il ritirarsi delle truppe internazionali, le immagini raccontano storie di sopravvissuti e di speranza per il futuro, ma ben presto i combattimenti riprendono e la popolazione è costretta a fuggire. Nori è uno dei pochi a rimanere. Quando nel 2014 l’ISIS avanza e occupa la città di Jalawla, anche lui è costretto a scappare con la famiglia, e da quel momento decide di filmare se stesso. Il documentario che ha vinto l’ultima edizione del festival IDFA di Amsterdam.
Anteprima Italiana, alla presenza del regista.

Whose Country? di Mohamad Siam
(Egitto, USA, 2016, 57′)
Girato tra lo scoppio della rivoluzione egiziana nel 2011 e la cacciata dell’ex-presidente Morsi tre anni dopo, il documentario Whose Country? è il racconto personale del legame che si instaura tra il regista e il poliziotto Abou H. Tra scene di vita reale e interviste faccia a faccia, il poliziotto ci rivela le modalità con cui le forze di sicurezza abusano dei loro poteri all’interno della società e la corruzione dilagante. Un documentario potente che riflette sui sensi di colpa e le responsabilità morali, e su come il regista Mohamad Siam cerchi di riconciliarsi con la memoria di suo padre, un ex investigatore criminale.
Anteprima italiana, alla presenza del regista.

Ladies First: Saudi Arabia’s Female Candidates di Mona El-Naggar, Adam Bolt
(USA, Arabia Saudita, 2016, 38′) v.o. arabo, inglese, sottotitoli: italiano, inglese

Cosa significa essere donne in Arabia Saudita? Essere sempre coperte, non poter viaggiare senza il permesso di un uomo… ma le donne saudite, come altrove, hanno voglia di far sentire la loro voce. La giornalista del New York Times Mona El-Naggar ci porta in questo regno inaccessibile, per farci conoscere Fadia, Reem, e Loujain, le prime tre candidate donne alle elezioni politiche del paese.

Nazareth Cinema Lady di Nurit Jacobs Yinon
(Israele, 2015, 52′) v.o. arabo, ebraico, sottotitoli: italiano, inglese

La storia di Safaa Dabour, musulmana osservante di Nazareth, nella lotta quotidiana per realizzare un sogno ambizioso: fondare la prima e unica Cinemateca araba in Israele. Donna single, in un mondo fatto di uomini, Safaa si batte per promuovere i film arabi e creare un’isola di cultura nella società in cui vive. Ritratto cinematografico di una donna coraggiosa, il cui percorso verso la libertà s’intreccia con la battaglia per il successo della sua cinemateca.
Anteprima italiana

Prison Sisters di Nima Sarvestani
(Svezia, 2016, 90′) v.o. svedese, dar, farsi, sottotitoli: italiano, inglese
Due giovani donne vengono rilasciate dal carcere in Afghanistan: temendo per la sua vita, Sara fugge in Svezia, mentre Najibeh è costretta a rimanere nel paese. Mentre Sara lotta con la sua libertà ritrovata e con i fantasmi del passato, la sua compagna di prigione Najibeh scompare. Poco dopo Sara viene a sapere che è stata lapidata, e assieme al regista si mette alla ricerca della verità dietro la sua morte, solo per trovare un labirinto di mezze verità per le strade dell’Afghanistan.
Anteprima Italiana, alla presenza della produttrice Maryam Ebrahimi.

Kedi: Cats in Istanbul di Ceyda Torun
(Turchi, 2016, 79’) v.o. turco, sottotitoli: italiano, inglese

Sono centinaia di migliaia i gatti che vagano liberamente nella metropoli di Istanbul. Per migliaia di anni hanno gironzolato dentro e fuori alla vita delle persone, diventando una componente essenziale delle tante comunità che rendono così ricca la città. Vivono tra due mondi – il selvaggio e l’addomesticato – e portano gioia e voglia di vivere alle persone che scelgono di adottare. A Istanbul i gatti sono lo specchio delle persone, e questo incredibile documentario racconta le anime della città attraverso i suoi gatti.
Anteprima italiana

Waiting for Giraffes di Marco De Stefanis
(Olanda, Belgio, 2016, 70′) v.o. arabo, inglese, sottotitoli: italiano, inglese
Nello zoo del villaggio palestinese di Qalqilya, circondato dal muro costruito da Israele, molti degli animali sono stati uccisi durante l’Intifada, e la situazione è estremamente difficile. Ma il dottor Sami, il veterinario dello zoo, è determinato a risollevarne le sorti, e vuole a tutti i costi portare due nuove giraffe. Riusciranno le circostanze politiche del paese, e gli altissimi standard imposti dagli zoo europei, a fermare il più intraprendente dei veterinari?
Anteprima italiana, alla presenza del regista e del Direttore dello Zoo, il Dr Sami

Hard Change di Ben Badran, Yoad Earon
(Israele, 2016, 70′)
Due giovani fratelli palestinesi Yichia (14 anni) e Hamam (8) che vivono a Tul Karem, sono costretti a crescere troppo in fretta, a rinunciare alla scuola e ai giochi da bambini, per chiedere l’elemosina a Wadi Ara in Israele, per sostenere la loro famiglia. Hamam, il più giovane, cerca di evitare come può questo duro lavoro, mentre il fratello maggiore Yichia, sogna un futuro migliore.
Anteprima italiana, alla presenza dei registi

Forever Pure di Maya Zinshtein
(Gran Bretagna, Israele, Irlanda, Norvegia, 2016, 85′)
Il Beitar Jerusalem Football Club è la squadra di calcio più popolare e controversa in Israele, l’unico club a non aver mai avuto calciatori arabi. A metà della stagione 2013, con un accordo segreto il proprietario del club – l’oligarca russo-israeliano Arcadi Gaydamak – porta in squadra due giocatori musulmani dalla Cecenia. L’accordo rende furiosi i tifosi, e dà il via alla campagna più razzista mai vissuta dallo sport israeliano. Il film documenta questa stagione nella storia del Beitar, e come il razzismo stia rischiando di distruggere una squadra e la società israeliana dal di dentro.


LUNGOMETRAGGI

Junction 48 di Udi Aloni
(Israele, Germania, USA, 2016, 96’)
Ispirato alla vita del musicista palestinese Tamer Nafar, leader del famoso gruppo hip hop DAM e attore protagonista del film, Junction 48 racconta la vita senza prospettive di Kareem, alle prese con lavori precari e amici spacciatori nella città ghetto di Lod, in cui convivono arabi ed ebrei. Spronato dalla fidanzata Manar, comincia a usare le sue canzoni per denunciare la vita difficile dei giovani palestinesi in Israele. Quando la famiglia della fidanzata fa pressione perché lei non si esibisca in pubblico con lui, Kareem deve scegliere se cedere alla tradizione o battersi per la donna che ama. Junction 48 dà voce a una nuova generazione di giovani arabi, miglior film al festival di Tribeca NY e premio del pubblico alla Berlinale.
Alla presenza del regista Udi Aloni

MIDDLE EAST CLASSICS – film cult dal Medio Oriente
Law of the Border [Hudutların Kanunu] di Lüfti Ö. Akad
(Turchia, 1966, 74’) v.o. turco, sottotitoli: italiano
La vita al confine con la Siria è molto dura: il terreno è roccioso e secco, il traffico illegale l’unico modo per guadagnarsi da vivere. Hidir cerca di rimanerne fuori, ma finisce per accettare di condurre un gregge oltre il confine, per garantire un futuro al figlio. Scritto e interpretato dal grande cineasta Yilmaz Güney, con le sue potenti immagini e il suo ritratto diretto dei problemi sociali, Law of the Border – considerato un vero e proprio western – è uno dei primi capolavori del cinema turco. Il film è stato restaurato nel 2013 dalla World Cinema Foundation di Martin Scorsese alla Cineteca di Bologna / L’Immagine Ritrovata, in collaborazione con Dadaş Films e il Ministero della Cultura della Turchia.

Tamaroz [Simulation] di Abed Abest
(Iran, 2017, 80’)
Tre giovani annoiati, alla ricerca di un posto dove organizzare una festa, decidono di far visita un uomo anziano che conoscono a malapena. All’inizio sembra andare tutto bene, poi l’uomo pensa che siano venuti per derubarlo, e questa scelta avventata si rivela una catastrofe per tutti. Un film dai dialoghi potenti, girato all’interno di una scatola nera con una scenografia ridotta al minimo, in cui la monotonia crea suspense e il senso di astrazione diventa metafora di un luogo d’esilio.
Anteprima Italiana, alla presenza del regista.

Kabullywood di Louis Meunier
(Afghanistan, Francia, 2016, 84’)
Nel 1970, il Cinema Aryub era il più alla moda di Kabul, con centinaia di spettatori. Un’epoca di libertà, spazzata via dai trent’anni successivi di brutali violenze, guerra civile e l’avvento dei Talebani… ma le rovine del Cinema Aryub sono miracolosamente sopravvissute grazie al suo anziano proiezionista Naser. Un gruppo di giovani artisti decide di aiutarlo a far rivivere la magia di Kabullywood, ma le cose non vanno secondo i piani…
Anteprima europea

Solitaire di Sophie Boutros
(Libano, Giordania, Egitto, 2016, 92′)
Teresa, la moglie del sindaco di un villaggio in Libano, si prepara alla visita del promesso sposo della figlia e dei suoi genitori. Eccitata, condivide la bella notizia con le foto del suo amato fratello, ucciso da una bomba in Siria 20 anni fa, ma ancora idealmente presente in ogni angolo della sua casa. Solo quando i tanto attesi ospiti sono alla sua porta, scopre che sono di origine siriana. Prima di consacrare questo fidanzamento, dovranno passare sul suo corpo… Commedia dark di debutto della regista libanese Sophie Boutros.
Anteprima italiana, alla presenza della regista.

Withered Green di Mohammed Hammad
(Egitto, 2016, 73′)

Iman è una giovane donna tradizionalista, che si prende cura della sorella minore Noha, dopo la morte dei loro genitori. Quando Noha riceve una proposta di matrimonio, Iman fa fatica a convincere i suoi zii a presenziare al fidanzamento, come la tradizione richiederebbe. Ma Iman decide di ignorare la tradizione. L’opera prima di un giovane talento del cinema egiziano, acclamata al Festival di Locarno e miglior regia al Festival di Dubai.
Anteprima italiana, alla presenza del regista.

Libere, Disobbedienti e Innamorate (In Between) di Maysaloun Hamoud
(Israele, Francia, 2016)
Cosa fanno tre giovani donne arabe a Tel Aviv? Fanno quello che farebbero tutte le giovani donne del mondo: amano, ridono, piangono, inseguono desideri, cadono, si rialzano. Una piccola grande storia di amicizia, una Tel Aviv metropolitana che ribolle di cultura underground, tre amiche divise dalle pulsioni e rese gemelle dalla necessità di essere forti.
Introduce il film Marcella Simoni, docente Università di Venezia.

In The Last Days of the City di Tamer El Said
(Egitto, 2016, 112′)

Il Cairo, anno 2009, al tramonto dell’era Mubarak e prima di Piazza Tahrir. Khalid, un regista di 35 anni sta cercando con fatica di fare un film che catturi l’anima della sua città, mentre sta affrontando una grave perdita nella sua vita. Con l’aiuto dei suoi amici registi, che gli mandano filmati della loro vita a Beirut, Baghdad e Berlino, trova la forza per andare oltre le difficoltà, e vivere la bellezza degli “ultimi giorni della città”. Tra documentario e fiction, l’opera prima di un giovane autore egiziano, un capolavoro che è anche la sinfonia di una grande città.
Alla presenza del regista.

Tramontane di Vatche Boulghourjian
(Libano, Francia, Qatar, Emirati Arabi, 2016, 105′)
Rabih, un giovane ragazzo cieco, vive in un piccolo villaggio del Libano. Canta in un coro, e la sua vita si sconvolge drammaticamente quando fa richiesta del passaporto per partecipare a un concerto in Europa, e scopre che la sua carta d’identità è falsa. Comincia a viaggiare per tutta la campagna alla ricerca di dati sulla sua nascita, e incontra persone ai margini della società, che gli raccontano le loro storie e aprono nuovi scenari, senza dare a Rabih indizi sulla sua vera identità. Precipitando in un vuoto al centro della sua esistenza, Rabih incontra un paese incapace di raccontare la sua stessa storia.
Anteprima italiana

Foreign Body di Raja Amari
(Francia, Tunisia, 2016, 92’)
Per proteggersi da suo fratello, un fondamentalista radicale, Samia fugge dalla Tunisia e si trasferisce in Francia dal suo amico Imed. Qui ricomincia a sognare la sua indipendenza. La troverà grazie alla signora Bertaud (Hiam Abbas), una ricca vedova per la quale inizia a lavorare. Il loro rapporto professionale si trasforma ben presto in una serie di sensuali connessioni, che turbano Imed, diviso tra le sue credenze religiose e i suoi desideri sessuali. Il film è il ritratto di una giovane donna determinata a vivere in libertà
Anteprima italiana

Ali, the Goat and Ibrahim di Sherif El Bendary
(Egitto, Emirati Arabi, Francia, Qatar, 2016, 90′)
Ali s’innamora di una capra che si chiama Nada. Ibrahim lavora come tecnico del suono, e inizia a sentire strane voci che lo tormentano. In due s’incontrano nella clinica di un guaritore, che per tornare sani gli consiglia di gettare una pietra nelle tre acque che bagnano l’Egitto. Assieme alla Capra iniziano un viaggio avventuroso, tra Mediterraneo, Mar Rosso e fiume Nilo, un incredibile viaggio alla scoperta dell’amicizia e di se stessi, una riflessione sulla vita di oggi nel loro paese.
Anteprima italiana, alla presenza dell’attore protagonista Aly Sobhy