Grande successo per Middle East Now 2021: nei sei giorni di festival un pubblico numeroso e partecipe ha accolto con entusiasmo il programma di cinema, mostre e incontri dedicati al Medio Oriente e alla sua cultura contemporanea.
L’edizione n.12 si è svolta dal 28 settembre al 3 ottobre 2021 al Cinema la Compagnia, al Cinema Stensen, al MAD Murate Art District, alla galleria Cartavetra e altre location della città, e in contemporanea sulla piattaforma La Compagnia/MYMOVIES.
Tutte le serate cinematografiche sono state sold out e numerosissimo anche il pubblico delle proiezioni pomeridiane e delle matinée. Grande afflusso anche alle aperture delle mostre: “Marrakech, In Times of Stillness” al MAD Murate Art District fino al 20 novembre, del giovanissimo fotografo Tabit Rida che durante la pandemia ha colto l’occasione per fotografare i numerosi cambiamenti e osservare la realtà spesso trascurata di Marrakech, al di là del turismo e della folla. E “Watermelon after Lunch” dell’artista di origini kuwaitiane Zahra Marwan, alla Galleria Cartavetra fino al 6 ottobre: bellissime e poetiche illustrazioni su carta sulla complessità dell’essere mediorientale in una realtà e un paese completamente diverso come gli Stati Uniti, paese in cui è cresciuta da immigrata insieme alla sua famiglia. Per il festival sono arrivati a Firenze oltre 20 ospiti internazionali.
Nella serata conclusiva sono stati assegnati i premi della 12° edizione:
_ “Middle East Now AUDIENCE AWARD 2021”: 200 METERS di Ameen Nayfeh.
Il premio al miglior film votato dal pubblico è andato a 200 METERS (Palestina, Giordania, Qatar, Italia, Svezia, 2020, 96’), straordinaria opera prima del giovane regista palestinese di Ameen Nayfeh. Nel film i protagonisti Mustafa e sua moglie Salwa provengono da due paesi distanti solo duecento metri, ma separati dal muro, una distanza che nella dinamica narrativa del film si trasforma un’odissea di duecento chilometri.
_ “Premio Cinema Iran e Afghanistan 2021”: RADIOGRAPH OF A FAMILY di Firouzeh Khosrovani
Il premio assegnato in memoria di Felicetta Ferraro, è andato a RADIOGRAPH OF A FAMILY (Iran, Norvegia, Svizzera, 2020, 82’) della regista Firouzeh Khosrovani, storia della famiglia della regista e della lotta perenne dei suoi genitori tra laicità e ideologia islamica. La giuria composta da Mario Vitalone, Germana Rivi e Bianca Maria Filippini lo ha assegnato con la seguente motivazione:
“Lo straordinario e originale recupero di materiali d’archivio storici, foto e filmini super otto è utilizzato con un sapiente montaggio dalla regista per ricostruire il filo dei cambiamenti drammatici di una famiglia iraniana durante gli anni della rivoluzione islamica. Attraverso i dialoghi e le lettere tra il padre e la madre, si entra in punta di piedi nel salotto di casa che si trasforma. Attraverso questa storia intima e privata, vista dagli occhi della regista bambina, si delinea un mondo in conflitto fra una visione laica del padre e una religiosa della madre che diventano metafora di un Paese diviso e lacerato da una rivoluzione politica, culturale e sociale. L’apparente inconciliabilità dei mondi a cui aderiscono il padre e la madre trova in questo progetto artistico una possibile sintesi, anche quando questa sintesi resta nell’ambivalenza di una scelta d’appartenenza sospesa, e ci fa comprendere meglio le contraddizioni della realtà sociale iraniana.”
_ “Premio Best OFF”: THREE SONGS FOR BENAZIR di Elizabeth & Gulistan Mirzaei,
Il premio al miglior cortometraggio d’autore conferito da OFF Cinema è andato a THREE SONGS FOR BENAZIR (Afghanistan, 2021, 22’) di Elizabeth & Gulistan Mirzaei. La giuria composta da Simone Bartalesi, Tina Magazzini, Anacleto D’Agostino e Caitlin Procter, lo ha assegnato con la seguente motivazione:
“Per offrire, attraverso un raro accesso documentaristico, uno spaccato intimo e disarmante della vita, dei sogni, delle aspirazioni e delle scelte obbligate di una giovane famiglia afghana che si trova in un campo per sfollati a Kabul. Girato nel corso di svariati anni, gli sviluppi inaspettati della storia vanno ben oltre il racconto personale, portando sullo schermo un dramma di scala (intern)nazionale, pur senza mai perdere di vista la dimensione privata e soggettiva del protagonista.”
_ “STAFF Award”: THE PRESENT di Farah Nabulsi (Palestina, 2019, 25’)
Il premio al miglior cortometraggio assegnato dallo staff del festival è andato al bellissimo THE PRESENT di Farah Nabulsi (Palestina, 2019, 25’), candidato anche all’ultima edizione dei Premi Oscar, protagonisti Yusuf e la figlia, che vanno ad acquistare un regalo di anniversario per la moglie, cosa che in Cisgiordania richiede molta pazienza e contrattazioni.
“Il corto, partendo da un’azione apparentemente banale e attraverso una dinamica semplice legata alla vita di tutti i giorni, mette in evidenza l’ingiustizia sistemica della situazione, da un lato, e, dall’altro, l’ingenuità e il coraggio della bambina che rappresenta la determinazione, la resistenza e la speranza nel futuro”.