Per anni le società di tanti paesi arabi hanno dovuto fare i conti con il colonialismo, la distruzione, la violenza, il caos e l’oppressione. A questa edizione il festival presenta uno speciale programma di proiezioni curato da Aflamuna – piattaforma online basata in Libano che promuove il cinema arabo indipendente – che offre l’opportunità di riflettere su come la creatività araba abbia affrontato il disastro. Com’è possibile comprendere i disastri? Come li affrontiamo e come riusciamo a raccontare gli effetti che hanno sulle nostre vite? I film e documentari proposti, a partire da quelli di una serie di autori libanesi di grande profilo, ci offrono l’occasione per porci alcune domande e forse anche per cercare speranze di guarigione, aprendo le porte alla riflessione e alla ricostruzione.
Aflamuna (“i nostri film” in arabo) è una piattaforma di streaming no profit lanciata da Beirut DC – una delle principali istituzioni legate al cinema in Libano – per condividere il cinema arabo indipendente con il pubblico di tutto il mondo. www.aflamuna.online
Programma del focus
Alla presenza di Stephano Mendelek – director of development Beirut DC
(dettagli e sinossi nel calendario giornaliero)
_ Venerdì 1 ottobre / Friday, October 1 h.16.00 / 4:00pm
(Cinema La Compagnia)
The Disquiet di Ali Cherri
(Libano, Francia, 2013, 20’)
Untitled (To The Lebanese Citizens) di Ali Cherri
(Libano, 2006, 3’)
Faces Applauding Alone di Ahmad Ghossein
(Libano, 2006, 7’)
Merely A Smell di Maher Abi Samra 10’
(Libano, Francia, 2007, 10’)
(Posthumous) di Ghassan Salhab
(Libano, 2007, 28’)
Ma’loul celebrates its destruction di Michel Khleifi
(Belgio, 1994, 30’)
_ Sabato 2 ottobre / Saturday, October 2 h. 15.00 / 3:00pm
(Cinema La Compagnia)
PANOPTIC di Rana Eid
(Libano, Emirati Arabi Uniti, 2017, 71′)