Sabato 12 Aprile
Cinema Odeon – Piazza Strozzi
Ore 15.00 – Middle East Classics
TRANCES di Ahmed Al Maanouni
(Marocco, 1981, 87’) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Film restaurato da World Cinema Project e Cineteca di Bologna
In parte concerto, in parte documentario, Trances racconta dieci anni di carriera del leggendario gruppo marocchino Nass El Ghiwane, la loro radicale e originale miscela poetica, il teatro e le tradizioni regionali, che crearono una rottura con le convenzioni del tempo focalizzandosi sull’estetica della trance. Il primo film marocchino selezionato al festival di Cannes e il primo restaurato dalla World Cinema Foundation di Martin Scorsese.
Anteprima italiana, alla presenza del regista, introduce Bruni Burres (Sundance Film Institute)
Ore 16.00 – Cinema Odeon
Presentazione del libro PARTICELLE di Soheila Beski – edizione Ponte33
“Addio maschio (iraniano). La questione femminile in Iran è sicuramente importante. E quella maschile? Come vive l’uomo iraniano il cambiamento sociale?”
Felicetta Ferraro ne parlerà con Babak Karimi, Kamin Mohammadi e altri ospiti iraniani del festival.
Ore 16.45
CAMERA / WOMAN di Karima Zoubir
(Marocco, 2012, 59’) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
In Marocco è ancora tabù per una donna lavorare fuori casa. Ma questa limitazione non scoraggia Khadija, la protagonista di questo pluripremiato documentario, che lavora come cameraman alle feste di matrimonio a Casablanca. Nonostante la sua famiglia la scoraggi, e le sofferenze di essere donna divorziata e madre single, Khadija è autosufficiente e lotta con forza per la sua indipendenza, sfidando i ruoli tradizionali e le convenzioni. Anteprima italiana alla presenza della regista, introduce Emanuela Gasbarroni (giornalista e documentarista)
Ore 18.00
PARADISE NOW di Hany Abu-Assad [retrospettiva su Hany Abu-Assad]
(Germania, Francia, Palestina, 2005, 90’)vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Il film candidato agli Oscar che ha consacrato il talento del regista palestinese Hany Abu-Assad. I protagonisti Khaled e Said, due giovani amici d’infanzia, sono stati reclutati come kamikaze, e si dovranno far esplodere il giorno dopo a Tel Aviv. Mentre si preparano al momento decisivo qualcosa va storto e i due si perdono di vista. Soli nella città, dovranno fare i conti con i propri ideali, con la paura e affrontare la morte da soli.
A seguire Hany Abu Assad in conversazione con Bruni Burres, (20 min)
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ore 18.00
Galleria BORALEVI (Via Maggio 16/R)
Inaugurazione della mostra PERSIA MON AMOUR di Edoardo Delille e di Jacopo Storni – ingresso gratuito
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Cinema Odeon
Ore 20.45
RETURN TO HOMS di Talal Derki
(Siria, Germania, 2013, 90’) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Dal 2011 al 2013 il regista Talal Derki ha seguito il percorso di due amici, le cui vite sono state sconvolte dalla guerra in Siria. Basset, 19 anni, star del calcio e portiere della nazionale, diventa ben presto un’icona della rivoluzione. Ossama ha 24 anni, è un pacifista e un media activist. Quando l’esercito di Assad trasforma la loro città Homs in un luogo fantasma, questi due ragazzi pacifisti decidono di imbracciare le armi e diventano ribelli. Assieme ai suoi eroi, il documentario ci trascina dentro il conflitto, dentro una nazione lacerata dalla nebbia della guerra.
Anteprima italiana, alla presenza del regista, e dei produttori Orwa Nyrabia e Hans Robert Eisenhawer, introduce Francesca Paci (La Stampa)
Ore 22.45
FISH & CAT di Shahram Mokri
(Iran, 2013, 120’) vo. persiano, sottotitoli: italiano, inglese
Alcuni studenti si recano in una zona montagnosa vicino al Mar Caspio per partecipare a un raduno di aquiloni. Non lontano dal loro campeggio c’è una piccola capanna occupata da tre cuochi che lavorano in un ristorante vicino e cercano carne da cucinare. Nei paraggi non c’è nessuno tranne i giovani studenti. Commedia dai risvolti dark, girata in un lungo e virtuoso piano sequenza, e premiata per l’approccio innovativo al festival di Venezia.
Alla presenza dell’attore protagonista Babak Karimi, introduce Felicetta Ferraro, curatrice sezione Iran
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Sabato 12 Aprile
Programma
Cinema Stensen – Viale Don Minzoni 25/c
Ore 9.30
Middle East Now Doc Lab – workshop dedicato al documentario in collaborazione con Greenhouse Film Centre, Festival dei Popoli e Associazione Documentaristi Anonimi – riservato ai soli iscritti
Ore 20.45
MONDIAL 2010 di Roy Dib
(Libano, 2013, 19’) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Una discussione sui confini istituzionali nel Medio Oriente di oggi. Girato con una videocamera portatile, prende in prestito l’estetica del diario di viaggio ed è interpretato da due ragazzi innamorati, in un ambiente in cui l’omosessualità è un reato. Per far diventare normale ciò che sarebbe anormale, creando un universo di possibilità.
Anteprima italiana, introduce Sandro Cappelli
a seguire
E MUET di Corine Chawi
(Libano, 55’) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
La regista libanese Corine Chawi si fa raccontare da tre giovani donne di Beirut le loro storie d’amore. Le accompagna nell’arco di 5 anni di vita, per scoprire le loro verità sulle relazioni amorose, e raggiungere l’essenza della loro personalità. Per scoprire anche sè stessa e nuove forme d’amore.
Anteprima italiana alla presenza della regista, introduce Sandro Cappelli
Ore 22.30
OMAR di Hany Abu-Assad – replica
(Palestine, 2013, 97’) vo. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
È l’ultimo film del regista palestinese Hany Abu-Assad, l’acclamato autore di “Paradise Now”, ed è stato candidato agli Oscar 2014, dopo aver vinto il festival di Dubai e ricevuto il premio della giuria ‘Un Certain Regard’ del festival di Cannes. È una storia di amore, amicizia e tradimento nella Cisgiordania occupata. Protagonista il giovane panettiere Omar, che scavalca ogni giorno il muro di separazione con Israele per andare a trovare la fidanzata Nadia, ma la sua vita cambia quando viene arrestato con due amici di infanzia, Amjad and Tarek (quest’ultimo fratello di Nadia), per aver sparato contro un posto di blocco israeliano. Accusato dell’omicidio di un soldato, dovrà subire i ricatti dei suoi carcerieri, e una volta rilasciato si troverà a dover respingere le accuse di collaborazionismo.
Alla presenza del regista Hany Abu-Assad