Saturday 14 Aprile
Cinema La Compagnia – Via Cavour, 50r
Ore 11.30 – Cinema La Compagnia – ingresso gratuito
#LIBRI: Presentazione del libro “SUFI NETWORK. Le confraternite islamiche tra globalizzazione e tradizione” di Francesco Leccese (Jouvence Editore)
L’autore analizza il Sufismo moderno e contemporaneo soffermandosi sul ruolo storico delle confraternite islamiche. Tema centrale del saggio è, in particolare, la nascita delle confraternite e delle pratiche sufi all’interno delle società islamiche e occidentali, accanto all’utilizzo di Internet nella creazione di un’identità islamica post-moderna. Presenta Massimo Campanini (islamologo, docente all’Accademia ambrosiana di Milano e allo IUSS di Pavia).
Ore 15:00
Iman di Mia Bittar
(Sudan, 2017, 44’) v.o: arabo , sottotitoli: inglese, italiano
La storia ispirata a fatti reali di quattro giovani sudanesi provenienti da diversi background sociali e percorsi di vita, che per circostanze particolari si ritrovano attratti dall’estremismo più radicale. Le loro storie si intrecciano per tutto il film ma i personaggi non si incontrano mai. Il film indaga il volto umano della piaga dell’estremismo violento, le dinamiche e le ragioni che portano a fare scelte di vita estreme. Nel film anche il giovane cantante della famosa band sudanese Aswat Elmadina, Goodwill Ambassadors delle Nazioni Unite.
Based on real events, the film “Iman” presents four intimate stories of the path towards violent extremism and puts a human face to the issue.
Anteprima mondiale
Ore 16:00
Mr. Gay Siria di Ayse Toprak *[FOCUS GREENHOUSE]
(Turchia, Germania, Malta, Francia, 2017, 85’) v.o: arabo , sottotitoli: inglese, italiano
Husein, un barbiere di Istanbul, vive una doppia vita, combattuto tra la sua famiglia conservatrice e la sua identità omosessuale. Mahmoud è il fondatore del movimento omosessuale in Siria, e vive da rifugiato a Berlino. Sono accomunati dal sogno di partecipare a Mr Gay World. Il film racconta le peripezie di un gruppo di rifugiati che cercano d’inviare un rappresentante siriano alla competizione: uno spaccato intimo e inedito dell’identità omosessuale siriana “in esilio”, vincitore dell“Human Rights Award” al festival di Sarajevo.
Husein, a barber in Istanbul, lives a double life between his conservative family and his gay identity. Mahmoud is the founder of Syria’s LGBTI movement and is a refugee in Berlin. What brings them together is a dream: to participate in an international beauty contest, both as an escape from the confines of their lives and as an answer to their invisibility.
Anteprima italiana, introduce Sigal Yehuda, direttore di Greenhouse Film Centre
Ore 17:30
Kabul Dystopian Symphony di Aboozar Amini *[FOCUS GREENHOUSE]
(Afghanistan, 2018, 15’ – work in progress ) v.o: , sottotitoli: inglese e italiano
Il film ci fa immergere in un viaggio visivo dentro Kabul, attraverso gli occhi dei passanti. Nonostante la confusione e la disperazione causate da una guerra infinita, la gente coltiva ancora tenaci e inestimabili sogni, in una città in cui l’oppio e la vita umana sono i più economici al mondo.
The film takes you on a visual journey of Kabul through the eyes of the passengers. Despite the confusion and desperate caused by the dark shadow of endless war, people carry tiny but persistent and priceless dreams in a city where the opium and human life is the cheapest of the world.
Anteprima assoluta, alla presenza del regista
Ore 18:00
Stronger Than a Bullet di Maryam Ebrahimi – *[FOCUS GREENHOUSE]
(Iran, Svezia, Qatar, Francia, 2017, 75’) v.o: farsi, sottotitoli: inglese, italiano
Narratore e personaggio centrale del film è Saeid Sadeghi, fotografo di guerra durante la guerra Iran-Iraq (1980-1988). Molte delle sue foto vennero usate per creare la propaganda di guerra in favore del martirio, e oggi si considera responsabile dell’invio di migliaia di ragazzi nelle loro tombe. Sadeghi attraversa paesaggi pieni di testimoni silenziosi, alla ricerca di persone che ha fotografato all’epoca, sperando di incontrare alcuni dei sopravvissuti. Attraverso filmati d’archivio, questo ritratto elegantemente composto è anche un saggio sull’ideologia, la propaganda e il potere dell’immagine.
Saeid Sadeghi photographed the Iran-Iraq war (1980-1988). Many of his photos were used to create war propaganda for martyrdom. Today he views himself as being responsible for sending thousands of boys to their graves. Interspersed with archive footage, this stylishly-composed portrait is also an essay on ideology, propaganda and the power of the image.
Anteprima italiana
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
IL PUNTO DELLE 19:30 – Cinema La Compagnia – ingresso gratuito
#IRAN. Presentazione del libro L’Iran al tempo di Trump di Luciana Borsatti
L’arrivo di Trump alla Casa Bianca e la sua politica verso l’Iran, che sembra voler riaprire una nuova stagione di ostilità contrapposta, è stata per gli iraniani una imprevista doccia fredda. Luciana Borsatti, corrispondente Ansa a Tehran, raccoglie in questo volume voci e opinioni diverse nel nuovo clima che si respira a Tehran. Presenta Nicola Pedde, esperto Iran e medio oriente, e Direttore dell’Institute of Global Studies.
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
# Eating Middle East – Aperitivo
Ore 20:00
#CUCINA #SIRIA #COMEACASA. I piatti della cucina siriana di casa
Hala, Tahani, Mona, Shaima, sono i nomi di alcune delle donne protagoniste di uno dei bestseller culinari del 2017: “Our Syria. Recipe from Home” di Dina Mousawi e Itab Azzim. Le loro ricette hanno fatto lunghi viaggi: dalla Siria al Libano, arrivando fino in Europa. Sono ricette di famiglia, sono i profumi di una casa che non c’è più, ma ricominciare altrove a cucinare i propri piatti, rappresenta le fondamenta su cui ricostruire una vita, una casa… ed una cucina. A cura di Dina Mousawi e Itab Azzam con il coordinamento di Silvia Chiarantini.
Degustazione + proiezione del film a seguire: 15 euro
Prenotazione con prevendita direttamente alla cassa del Cinema La Compagnia
Per informazioni: info@middleastnow.it
Ore 20.45
The Scribe di Loay Fadhl
(Iraq, 2017, 4’) v.o. arabo, sottotitoli: italiano, inglese
Cortometraggio di uno dei più talentuosi giovani registi iracheni, basato sulla tradizione irachena di trasmettere le informazioni attraverso la scrittura, ancora oggi in uso a Baghdad attraverso gli scribi. E’ la storia di un uomo che visita quotidianamente uno di questi scriba, nel tentativo di comunicare con la moglie recentemente deceduta. Il presente drammatico dell’Iraq si riunisce con la sua storia antica, di culla della scrittura.
Luay Fadhil’s film is about the Iraqi tradition of the transmission of written information, an archaic practice that continues to exist in Baghdad today. Scribes set up makeshift offices outside public buildings to draw up official documents for visitors and passers-by. The film focuses on a man who visits one of these scribes daily in an attempt to communicate with his recently deceased wife, uniting Iraq’s present with its ancient history as the birthplace of writing.
– a seguire
The Journey di Mohamed Jabarah Al-Daradji
(Iraq, Canada, UK, Francia, Qatar, Paesi Bassi, 2017, 82’) v.o: arabo, sottotitoli: inglese, italiano
Baghdad 2006. Sara entra alla stazione nel giorno della cerimonia di riapertura con il proposito di farsi esplodere. Mentre si prepara a mettere in atto il suo piano, incontra il giovane ferroviere Salam. Ostaggio del proposito della donna, Salam cerca di farle cambiare idea facendo appello alla sua umanità. Accomunati da paura e confusione, Sara e Salam si trovano costretti a riesaminare le loro convinzioni, da lati radicalmente opposti della politica e della società. L’ultimo film di Mohamed Al-Daradji, il più talentuoso regista iracheno di oggi, una meditazione politica intensa e provocatoria girata in forma di thriller nella capitale irachena.
On a night in December 2006, a young woman, Sara, enters Baghdad Central Station: she has made the decision to weaponize her body in a suicide attack. But this becomes complicated after her intentions are discovered at the station by the fast-talking and flirtatious Salam. Sara takes Salam hostage, though the limits of her own agency soon come into question.
Anteprima italiana alla presenza dell’attrice protagonista
Ore 22.30
Muhi – Generally Temporary di Rina Castelnuovo-Hollander, Tamir Elterman
(Israele, Germania, 2017, 89’) v.o: ebreo, arabo, sottotitoli: inglese, italiano
La storia emozionante di Muhi, ragazzino di Gaza vivace e coraggioso, che ha vissuto tutta la sua vita in un ospedale israeliano, accolto da piccolissimo a causa di una grave malattia autoimmune. Per salvargli la vita, i medici gli hanno amputato braccia e gambe. Intrappolato tra due patrie e due popoli, Muhi non è in grado di tornare a Gaza e suo nonno decide di restare con lui. Assistiamo ai momenti più importanti della loro vita, vissuti in circostanze paradossali che trascendono l’identità, la religione e il conflitto che divide il suo mondo. Il suo tempo in ospedale si sta però esaurendo, e Muhi ora deve affrontare la scelta più critica della sua vita. Catturando allegramente il cuore di tutti, ebrei e palestinesi, Muhi è schietto sulla propria identità: “Io non sono ebreo, sono arabo!”.
For the past seven years Muhi, a brave and spirited boy from Gaza has been living in an Israeli hospital, the only home he has ever known. Caught between two homes and two peoples, Muhi is unable to return to Gaza. He is saved and raised by those considered enemy by his people, in paradoxical circumstances that transcend identity, religion and the conflict that divides his world. His time at the hospital is running out and Muhi now faces the most critical choices of his life.
Anteprima italiana alla presenza di Joelle Alexis, montatrice del film
||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sabato 14 Aprile
Cinema Stensen– Viale Don Minzoni, 25C
Ore 16.30
The Unknown Sweet Potato Seller di Roshdy Ahmed
(Egitto, 2017, 12’) v.o: arabo, sottotitoli: inglese, italiano
Cortometraggio realizzato in animazione rotoscopica ispirato a un evento realmente accaduto in Egitto. Un artista di nome Khaled decide di indagare sull’omicidio di un bambino che vendeva patate dolci durante la rivoluzione egiziana, spinto da una serie di sogni e coincidenze legate al ragazzo. Gli eventi evolvono con l’avanzare delle indagini, verso un labirinto di caos in cui la verità sembra completamente persa. Protagonisti dell’animazione sono Ia star egiziana Khaled Abol Naga e l’astro nascente Tara Emad.
A rotoscoping animation film inspired from a true events. An artist named Khaled decides to investigate the murder of a kid who sold sweet potato during the revolution of Egypt after having dreams and synchronicities that has to do with the boy and his murder. Events follow where the investigations leads to a matrix of chaos where the truth is completely lost.
Anteprima Europea, alla presenza della attrice star egiziana Tara Emad
– a seguire
What Comes Around di Reem Saleh
(Libano, Egitto, Grecia, Qatar, Slovenia, 2018, 79’) v.o.: arabo, sottotitoli: inglese, italiano
Protagonista di questo intenso ed emozionante documentario – presentato in anteprima alla Berlinale – è Um Ghareeb, donna egiziana che definisce “una grande famiglia” la comunità in cui vive, “al Gami yas” in uno dei quartieri più poveri del Cairo. Qui tutti contribuiscono regolarmente con una piccola somma di denaro messa in un piatto, e ogni settimana assieme decidono chi è attualmente il più bisognoso di riceverà sostegno. La regista Reem Saleh ha trascorso sei anni con i membri di questa comunità, raccontando la loro quotidiana lotta per la sopravvivenza: tra testimonianze forti e storie di donne tenaci, tratteggia il ritratto intimo della solidarietà che si genera in un mondo inospitale, letteralmente sospeso tra i binari della ferrovia.
One big family’ is how protagonist Um Ghareeb describes the ‘al Gami yas’ in Rod El Farag, one of Cairo’s poorest districts. In these communities, which comprise several members of the quarter’s inhabitants, everyone regularly contributes a small amount of money into a pot. Reem Saleh spent six years following the members of one such community with her camera, revealing their daily struggle for survival and creating an intimate portrait of mutual support and solidarity in an inhospitable world.
Anteprima italiana, alla presenza della regista.
|||||||||||||||||||||||
Sabato 14 Aprile
BUH! – Via Panciatichi, 16Dalle ore 22.30
Middle East Now Party (vedi partecipazioni speciali)
SAEED AMAN Dj – set
Saeed Aman è un dj e produttore iraniano, tra i fondatori del gruppo musicale BowLand
– a seguire
HABIBI FUNK.
An Eclectic Selection of Music from The Arab World
Habibi Funk è un progetto musicale nato nel 2012 a Casablanca, dedicato alla ricerca e ripubblicazione di musica Funk e Jazz degli anni 70 e 80 dal mondo Arabo. Una ricca collezione di suoni ecclettici, spesso ritrovati su cassette e vinili nei bazar dei paesi mediorientali. Fondatore dell’etichetta Habibi Funk è il dj berlinese Jannis Stüerz, che si esibirà per la prima volta in Italia sul palco del BUH!, con una performance live travolgente e irresistibile.
#MUSIC #DJ #MIDDLEASTPARTY
– ingresso libero con tessera Arci –