Friday 13 April
Cinema La Compagnia – Via Cavour, 50r
Ore 15.00
Focus Siria in short
(durata totale 62’)
Dopo sette anni di guerra, il festival propone un focus per portare sullo schermo immagini vive e potenti sulla situazione attuale del paese. Introduce e accompagna lo spettatore durante il focus Giuseppe Alizzi autore del libro Sham Sham e profondo conoscitore di Siria.
One Day in Aleppo di Ali Alibrahim
(Siria, 2017, 24’) no dialoghi
Dopo cinque mesi di assedio soffocante e di bombardamenti quotidiani nella città di Aleppo, un gruppo di bambini si mette per gioco a colorare la città, per dimenticare le difficoltà di ogni giorno e mostrare ottimismo alle centinaia di migliaia di persone intrappolate nella città.
After five months of the suffocating siege and daily bombings of the city of Aleppo, a group of children take it upon themselves to start painting colors in their city as a game in order to forget their daily struggles and to show some optimism among the hundreds of thousands of people trapped in the city.
Anteprima italiana
The Painter di Mojaed Abo Al-Jood (Aleppo Media Center)
(Siria, 2018, 6’) v.o: arabo, sottotitoli: inglese, italiano
La storia del giovane siriano Ahmad Taleb della città di Al-Bab, ad est di Aleppo, che ha lasciato la Facoltà di Ingegneria per fornire sostegno psicologico ai bambini nelle aree di Guerra, prima di essere minacciato dalle organizzazioni estremiste ed essere costretto alla fuga in Turchia.
The film documents the story of a Syrian young man “Ahmad Taleb” from the city of Al-Bab, east of Aleppo, who left his education at the Faculty of Mechanical Engineering and moved to provide psychological support for children in areas of conflict before being subjected to security persecution by the extremist organizations and fleeing to Turkey.
Anteprima italiana
Letter to S. di Layla Abyad
(Siria, Svizzera, 2015, 12’) v.o: inglese e arabo, sottotitoli: inglese, italiano
La regista Layla Abyad invia dalla Svizzera una video lettera alla sua amica Sama, che vive ancora in Siria. La voce fuori campo descrive la vita locale, spesso con tono ironico. Quella che inizialmente sembra una riflessione su due vite paralele, diventa via via più dolorosa quando si capisce la reale situazione in cui vive Sama.
Filmmaker Layla Abyad sends a personal video letter from Switzerland to her friend Sama, who is still in Syria. In voice-over, she describes local life to her, sometimes with a humorous slant. At first, this juxtaposition of two different realities has a sobering effect, but when it becomes clear what the exact situation of her friend Sama is, the contrast gets more painful.
Anteprima italiana
Captain Diaa di Yusuf Aljundi
(Siria, 2017, 12’) v.o: arabo, sottotitoli: inglese, italiano
Aleppo, la sua città natale in Siria, è in via di distruzione. Lui sogna di diventare un calciatore. Finisce per emigrare in Italia con la sua famiglia.
Aleppo, his Syrian city, falls behind. He dreams of being a football player. He ends up immigrating to Italy with his Family.
Anteprima italiana, alla presenza del protagonista
Sons (Figli) di Antonio Chiavacci e Benedetto Ferrara
(2017, Siria, Italia, 15’) v.o: arabo, sottotitoli: italiano
Ad Aleppo in anni di assedio e di guerra, i bambini sono stati, come sempre, le prime vittime.
In Aleppo, in years of siege and war, the children were as always the first victims.
Ore 16.30
Wall di Moran Ifergan
(Israele, 2017, 64’) v.o: ebraico, sottotitoli: inglese, italiano
Una donna decide di interrompere il suo matrimonio e fugge nel più grande confessionale del mondo, il Muro del Pianto a Gerusalemme, e vi rimane per un anno. “Hakir” (Wall) segue la storia del divorzio della regista, attraverso le telefonate e i messaggi registrati tra lei e le donne importanti della sua vita: sua madre, sua sorella maggiore e la sua migliore amica. Al tempo stesso propone uno sguardo unico su ciò che accade nella “sezione femminile” del Muro del Pianto, il luogo pubblico più intimo al mondo.
A woman who decided to break-up her marriage, fled to the biggest confessional in the world, the Western Wall in Jerusalem and stayed there for a year. “Hakir” (Wall) follows the divorce story of the director, entirely through her phone calls and recorded messages to and from the important women in her life: her mother, her older sister, and her best friend. At the same time, the film provides a first glimpse at what happens in the “Women’s Section” of the Western Wall, the most intimate public site imaginable.
Anteprima italiana, alla presenza della regista.
Ore 17.45
Rope di Azaar Manssori
(Kurdistan, 2017, 7’) animazione, senza dialoghi
Il cappio rappresenta le “false” paure degli abitanti della città. Man mano che crescono sentono l’avvicinarsi del collo alla corda, per questo misurano continuamente la distanza del proprio collo dal cappio. La propaganda del potere li convince che per sfuggire al cappio bisogna accorciarsi, offrendo un servizio a pagamento per tagliarsi le ossa delle gambe… Animazione metaforica sui concetti di paura e sottomissione, che si rigenerano a vicenda.
The Rope represents the “false” fears of the inhabitants of the city. As they grow they feel the approach of the neck to the rope, so they continuously measure the distance. The propaganda convinces them that to escape from the rope it is necessary to shorten, offering a paid service to cut the bones of the legs… metaphorical animation on the concepts of fear and submission, which regenerate each other.
Anteprima Italiana
– a seguire
Mirrors of Diaspora di Kasim Abid
(Iraq, Regno Unito, 2017, 88’) v.o: arabo , sottotitoli: inglese, italiano
“Mirrors of Diaspora” è un film sull’esilio, l’alienazione, i ricordi, la creatività, l’identità della propria patria, la sopravvivenza e la guerra, attraverso le vite di sette artisti iracheni della diaspora da più di quarant’anni. Le loro sfide, i fallimenti e i successi, sia come artisti che come esseri umani, dai tempi in cui frequentavano le scuole d’arte negli anni Settanta, e lavoravano come artisti di strada nelle piazze di Roma e Firenze, fino a diventare artisti famosi. Cosa significa essere in esilio per la maggior parte della vita?
“Mirrors of Diaspora” is a film about exile, alienation, memories, creativity, identity homeland, survivals, and war, throughout of seven Iraqi artists living in diaspora for more than forty years. It explores their challenges, failures and successes, both as artists and in their private emotional lives. The central question is: what does it mean to be, for the most of your life, in exile?
Anteprima italiana, alla presenza del regista e dei protagonisti
Ore 18.00
Inaugurazione della mostra fotografica (vedi Eventi Speciali per maggiori informazioni)
THE PEOPLE’S SALON di Tamara Abdul Hadi – alla presenza della fotografa
FSM Gallery (Via San Zanobi, 19r) – ingresso libero
Ore 18:30 / 19:00 – Talk con l’artista
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IL PUNTO DELLE 19.30 – Cinema La Compagnia – ingresso gratuito
#TUNISIA: eccezione mediterranea
Leila El Houssi, docente di Storia dei paesi islamici presso l’Università Padova e di Storia del Medio Oriente presso l’università di Firenze, e Renata Pepicelli, docente di Storia dei paesi islamici e Islamistica all’Università di Pisa, dialogheranno sulla rivoluzione tunisina e le sue conseguenze: giovani e donne in primo piano.
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Ore 20.45
The Unknown Sweet Potato Seller di Roshdy Ahmed
(Egitto, 2017, 12’) v.o: arabo, sottotitoli: inglese, italiano
Cortoemtraggio realizzato in animazione rotoscopica ispirato a un evento realmente accaduto in Egitto. Un artista di nome Khaled decide di indagare sull’omicidio di un bambino che vendeva patate dolci durante la rivoluzione egiziana, spinto da una serie di sogni e coincidenze legate al ragazzo. Gli eventi evolvono con l’avanzare delle indagini, verso un labirinto di caos in cui la verità sembra completamente persa. Protagonisti dell’animazione sono Ia star egiziana Khaled Abol Naga e l’astro nascente Tara Emad.
A rotoscoping animation film inspired from a true events. An artist named Khaled decides to investigate the murder of a kid who sold sweet potato during the revolution of Egypt after having dreams and synchronicities that has to do with the boy and his murder. Events follow where the investigations leads to a matrix of chaos where the truth is completely lost.
Anteprima Europea, alla presenza della attrice star egiziana Tara Emad
– a seguire
Before Summer Ends di Maryam Goormaghtigh
(Francia, Iran, 2017, 80’ ) v.o: persiano, francese, sottotitoli: inglese, italiano
Dopo cinque anni di studi a Parigi, Arash decide di tornare a casa in Iran, ma i suoi amici Hossein e Ashkan lo convincono a fare un ultimo viaggio nel sud della Francia. Mentre i tre amici guidano, bevono tante birre e flirtano con un paio di musiciste francesi, che si uniscono al simpatico trio, provano il brivido della nostalgia verso il loro paese. Commedia che mescola documentario e finzione, e ritrae splendidamente l’esperienza di essere espatriato, le differenze culturali e i fardelli che attendono i nostri eroi a casa in Iran. Un ritratto del maschio iraniano come non l’avete mai visto.
After five years studying in Paris, Arash has not adjusted to life there and has decided to return to Iran. His two friends Hossein and Ashkan convince him to take a last trip through France, secretly hoping he will change his mind. Their friendship strengthens with the evolving landscapes and their ongoing adventures, and each one’s view of their lives in France changes to the point of overturning their convictions.
Anteprima italiana, alla presenza della regista
Ore 22.30
When I Saw You di Annemarie Jacir [DIRECTOR IN FOCUS]
(Palestina, Giordania, Grecia, 2012, 93’) v.o: arabo, sottotitoli: inglese, italiano
Nel 1967, mentre nel mondo soffiano nuovi venti di speranza, la sconfitta degli stati arabi riunitisi per liberare la Palestina porta all’occupazione della Cisgiordania e di Gaza da parte dell’esercito israeliano. Decine di migliaia di palestinesi sono costretti a cercar rifugio nei campi profughi dei paesi vicini. L’undicenne Tarek trova ospitalità nel campo di Harir in Giordania, assieme alla madre Ghaydaa, dopo essere stati separati dal padre Ghassan. Inquieto e insofferente di fronte alle miserie della nuova vita, Tarek sogna un giorno di ricongiungersi con il padre, e l’incontro con un gruppo clandestino di combattenti palestinesi lo spinge a una forte presa di posizione.
Jordan, 1967. The world is alive with change, but in Jordan a different kind of change is underway as tens of thousands of refugees pour across the border from Palestine. Having been separated from his father in the chaos of war, Tarek, 11, and his mother Ghaydaa, are amongst this latest wave of refugees. Longing to be reunited with his father, Tarek searches a way out.
Alla presenza della regista, dell’attore Saleh Bakri e del produttore Ossama Baward